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  • Silvio Gazzaniga, storia di un artista Mondiale

    L'orafo diventato scultore e designer, che grazie alla sua arte fa gioire il Mondo da oltre cinquant'anni Il primo fu Beckenbauer, l'ultimo Messi. Germania e Argentina, ma anche Italia, Brasile Francia e Spagna, l'hanno sudata e conquistata, facendo esplodere milioni di persone. Possiamo definirla come un opera di riscatto sociale, di riconciliazione, ma anche di un design eterno, che ha lasciato e lascerà il segno attraverso le epoche, una creazione di valore inestimabile, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo, sia per forma che per stile, nata nel 1971 ma di una modernità sorprendente. Al giorno d'oggi, poche persone possono vantare di aver regalato al mondo un simbolo così importante, iconico e comunicativo, una di queste è stata Silvio Gazzaniga. Incuriositi da questa storia, abbiamo provato a capirne un po' di più, contattando il nipote Tomaso Bonazzi e intervistando suo figlio Giorgio Gazzaniga, che ripercorrendo la storia del papà, ci fa scoprire opere e aneddoti di un personaggio che ha lasciato un segno nel panorama artistico internazionale. ULA BIANCA: Silvio Gazzaniga, come possiamo definirlo? Giorgio Gazzaniga: Silvio nasce a Milano nel 1921, mentre nel 1919 nasce in Germania la Bauhaus di cui è un coetaneo e di cui ha assorbito a pieno la filosofia creativa. Sono anni vorticosi e “futuristi”, pieni di energia artistica e creativa che anima e incoraggia i suoi studi di ragazzo. Sogni che molto presto precipitano, insieme al Mondo intero, nel vortice buio dei regimi totalitari e della Guerra con tutte le conseguenze tragiche che ben conosciamo. E poi la ricostruzione, il boom economico, l’esplosione del grande Design Italiano, il Sessantotto e gli anni di piombo. Avendo la fortuna di aver spento quasi 96 candeline, si può dire che Silvio abbia vissuto appieno il Novecento. È stato un uomo molto legato alla sua famiglia. Di carattere schivo, spesso si estraniava ed entrava in una “concentrazione” artistica che gli permetteva di far esplodere tutta la sua creatività. Oltre allo sport, è stato un appassionato di design, di automobili sportive, di aerei e non poteva fare a meno di ricaricare le batterie della propria anima artistica passeggiando in montagna e fotografando la natura, da sempre sua importantissima fonte d’ispirazione. Da non dimenticare anche il suo legame molto forte e intimo con la città di Milano, in cui è nato ed ha vissuto per tutta la vita. Come professionista, seppure timido e vissuto sempre poco alla ribalta rispetto ad altri, Silvio Gazzaniga può essere ritenuto uno degli artisti più significativi del secolo scorso. Per le sue opere iper-celebri, Iconiche e straordinariamente amate in tutto il mondo, più che per la sua presenza timida sul palcoscenico sociale e culturale. Grande conoscitore dell’arte contemporanea, creatore eclettico, maestro di scultura, sia bassorilievo che tutto tondo, l’artista milanese si colloca tra i più significativi esponenti del panorama artistico del ‘900 italiano che si sono proiettati con opere a livello decisamente internazionale. In lui troviamo tante tracce del Novecento, dallo spirito Bauhaus di cui è permeato dell’arte che diventava “applicata”, anzi incorporata nelle cose create dal designer, al Futurismo, per il senso del movimento e della forma che muove le cose. La forza e il gesto che si fa movimento, che muove anche il freddo metallo e lo fa correre caldo e morbido verso la vittoria. In famiglia ci piace paragonare Silvio a un personaggio come Ennio Morricone, così antico, profondo e moderno e lieve allo stesso tempo, quasi fuori dal tempo. Sono stati simili per il loro metodo di lavoro da artigiano-artista, Ennio dedito alla musica ed al Cinema e Silvio dedito allo sport. ULA BIANCA: Da dove parte la storia della Coppa del Mondo FIFA? Giorgio Gazzaniga: Tutto ha inizio nel 1970 quando il Brasile vince per terza volta la Coppa del Mondo ai Mondiali del Messico. Secondo il regolamento dell’epoca, la Coppa Rimet veniva aggiudicata definitivamente alla nazionale carioca. La FIFA quindi deve far realizzare un nuovo trofeo. Viene quindi bandito un concorso aperto a tutti gli artisti del mondo e, tra 53 proposte, è proprio quella di Silvio Gazzaniga a essere vincente. La nuova Coppa del Mondo, raffigura e simbolizza la gioia, l’energia, l’esultanza e la grandezza degli atleti nel momento della vittoria: due calciatori stilizzati che, esultanti e felici, sorreggono l’intero mondo. Con la creazione di questo trofeo, Silvio Gazzaniga raggiunge l’apice del successo, della notorietà e della fama artistica. ULA BIANCA: Che tecnica ha utilizzato per la realizzazione della Coppa del Mondo FIFA? Giorgio Gazzaniga: La Coppa è stata modellata in un materiale più malleabile, trasformata prima in calco in gesso e quindi riprodotta in una sottile lamina di cera d’api. Questo stesso sottile modello in cera, vuoto all’interno, è stato poi fuso con l’antica, bi-millenaria, tecnica detta di fusione “a cera persa” – come avveniva già nell’antica Grecia e nella Roma Imperiale. ULA BIANCA: Hai seguito i Mondiali che hanno visto l'Argentina vincitrice? Giorgio Gazzaniga: Certamente. In assoluto una delle più combattute, dinamiche, imprevedibili e belle edizioni di sempre. ULA BIANCA: Cosa hai provato vedendo Messi alzare la coppa creata da Silvio? O meglio cosa provi ogni qualvolta una nazionale alza la Coppa del Mondo? Non oso immaginare quanto sia stato bello nel 2006... Giorgio Gazzaniga: Essendo io stesso ormai un po’ attempato (infatti avevo 14 anni, ormai 50 anni fa, quando è nata la coppa FIFA) per mio Padre e per me, il vero tuffo al cuore è stato il 1982 del Mundial di Spagna, perché era davvero la Prima Volta dell’Italia. Ma questo era ormai 40 anni fa e quella vittoria seppe catalizzare il clima nazionale e quasi cambiare l’umore dell’intera Nazione. È comunque sempre motivo di tanta gioia e orgoglio per noi. Per Silvio fu motivo di estrema soddisfazione ed emozione vedere la sua Creazione passare dalle mani di Dino Zoff nel 1982 e di Fabio Cannavaro nel 2006. Se vogliamo, ora che Silvio è passato a miglior vita nel 2016, vedere una squadra come l’Argentina e un Leo Messi che alza la coppa di Silvio in un anno in cui l’Italia non ha giocato, un po’ ci è sembrato famigliare e quasi una specie di successo dal “suono” italiano. Per quella che ormai è una indiscussa Icona mondiale come la FIFA World Cup, in cui scorre il “sangue” di una creatività tutta italiana, ricordare il passato da sicuramente gioia e fa provare grande orgoglio ma nel calcio, come in tutti gli altri sport, la partita più bella è ancora da giocare e questo ci fa sapere che per tanti anni ancora la Coppa del Mondo ci accompagnerà, prolungando il Ricordo e la memoria di Silvio un uomo che seppe, da solo, farsi il Signore delle Coppe. ULA BIANCA: Quali altre opere possiamo conoscere create da Silvio Gazzaniga? Giorgio Gazzaniga: Silvio Gazzaniga ha realizzato nel corso dei suoi operosi decenni di “arte applicata” numerosissime opere scultoree, medaglistiche e pittoriche di tema religioso, storico, sportivo e commemorativo. Dai ritratti dei Papi a quelli di sovrani, dalle effigi degli scienziati ai volti dei personaggi noti dell’economia e dello spettacolo. Senza barriere geografiche: dall’Europa all’Africa, dai paesi mediorientali agli Stati Uniti. Sull’onda del successo internazionale derivato dalla FIFA World Cup, la sua produzione artistica sportiva prende il volo e gli vengono direttamente commissionati molti altri trofei di importanti competizioni calcistiche nazionali e internazionali come la Coppa UEFA e la Supercoppa Europea. Realizza anche le Coppe del Mondo di Baseball, Bob e Volley e medaglie per manifestazioni internazionali importanti anche di altri sport quali: pallacanestro, nuoto, sci e tanti altri ancora, sempre conteso dalle Federazioni sportive di ogni paese. Non si nega nemmeno ad altre esperienze artistiche come quando gli viene chiesto di realizzare opere speciali come il Monumento ai Caduti del Motociclismo di Civenna e il Reliquiario di Sant’Antonio da Padova. Nei primi mesi del 2011, a 90 anni già compiuti, il Maestro riceve una chiamata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Governo e la Presidenza della Repubblica hanno deciso che i 150 anni dell’Unità d’Italia saranno ricordati anche con una coppa speciale che sottolinei l’importanza della ricorrenza. Silvio Gazzaniga accetta la sfida con il suo tipico entusiasmo e decide generosamente di offrire la sua creatività in dono alla sua Repubblica che ha visto nascere e crescere. Tra le proposte inviate dallo scultore ai più alti rappresentanti delle Istituzioni, il disegno del trofeo che viene scelto e realizzato piace per il senso di unità, di energia e di volontà comune che ha unificato l’Italia e creato la Nazione. La Coppa viene subito realizzata in soli tre esemplari. Uno viene consegnato al vincitore del Giro d’Italia di ciclismo, un altro alla Coppa Italia di calcio e un terzo al Gran Premio di Formula 1 di Monza. ULA BIANCA: Puoi raccontarmi qualche curiosità che ricordi legata a Silvio Gazzaniga? Giorgio Gazzaniga: Esiste un aneddoto legato a Silvio Gazzaniga e alla sua Coppa del Mondo che dice molto di lui e del suo modo di fare arte. Per partecipare al concorso indetto dalla FIFA nel 1971 per creare la sua nuova Coppa, Silvio Gazzaniga non solo prepara il bozzetto ad acquarello della sua proposta ma, data la particolare plasticità scultorea che rende difficile immaginarla ed apprezzare appieno un semplice disegno, prepara anche un modello tridimensionale semi definitivo. Per trasportarlo a Zurigo per sottoporlo ai giudici, costruisce una scatola di legno ad hoc per proteggere la sua opera. Gli ingredienti del suo successo: colpo di genio, elaborazione, intuizione, e grande capacità di esecuzione. Oggi esistono ancora sia la prima versione ancora abbozzata di Coppa in cera rossa che la scatola. L’azzardo e la sua caparbia volontà di realizzare l’opera volendola esprimere con un modello tridimensionale a grandezza naturale, senza avere avuto nessuna conferma né rassicurazione, lo premia. Infatti la concreta e forte presenza fisica del modello e la possibilità di toccare e “impugnare” l’opera convincono i responsabili della FIFA della sua bellezza scultorea, simbolica e anche della sua grande “fotogenia” televisiva e così decidono ed approvano il modello che diventerà la Coppa del Mondo, dopo essere stato scelto tra i 53 progetti partecipanti, arrivati da ogni parte del globo (25 nazioni). ULA BIANCA: Che significato hanno per voi queste opere? Giorgio Gazzaniga: Sono certamente motivo di orgoglio per noi tutti, oltre a ricordarci il suo modo di amare il suo lavoro come un “unicum”, come un insieme armonioso di concezione compositiva, di strumenti esecutivi e di capacità artistiche anche manuali, tutte poste al servizio del risultato espressivo “unico” che si vuole ottenere. Noi tutti, in famiglia, facciamo dei “mestieri” molto diversi dalla sua arte ma ci è rimasto il seme, ci accomuna il “metodo” di amare e di agire che lui ci ha insegnato in silenzio, senza molte parole, ma dandoci sempre l’esempio concreto di come condurre lo sviluppo delle cose ed arrivare al risultato. ULA BIANCA: C'è un luogo dove si ha la fortuna di vedere queste opere? Giorgio Gazzaniga: Le sue opere sono custodite nelle pupille e nelle emozioni di un miliardo di persone, quelle “tangibili” e preziose sono custodite dalla FIFA, dalla UEFA e dalle altre federazioni sportive che lo hanno richiesto di creare Simboli di vittoria. Senza contare che i Team vincitori hanno spesso ricevuto una copia del trofeo. ULA BIANCA: Avete mai pensato di creare un museo interattivo delle opere di Silvio Gazzaniga? Giorgio Gazzaniga: In passato sono state organizzate delle esibizioni temporanee e stiamo proprio lavorando in questi mesi per una nuova prestigiosa mostra che, nelle nostre intenzioni, si terrà probabilmente l’anno prossimo. ULA BIANCA: Siamo nell'epoca del digitale, coi social media abbiamo la fortuna di raggiungere l'altra parte del mondo in un secondo. Come sfruttate questo per portare avanti le bellezze e i ricordi di Silvio oggi? Giorgio Gazzaniga: Da quasi vent’anni ormai esiste un sito web ufficiale che raccoglie e racconta la storia originale di Silvio e delle sue opere, nonché immagini e filmati. Due anni fa, inoltre, abbiamo deciso di aprile un profilo Instagram che racconta la biografia e le tante creazioni dell’artista. L'arte come forma di comunicazione La più alta espressione di creatività umana, che una volta rappresentata dall'artista diventa un linguaggio di comunicazione universale. Non ha età, epoca, luogo o religione. Ha un'importanza inestimabile che riesce a trasmettere attraverso la sua parte visiva e non solo. Tecnologie e web han fatto si che i sensi e l'interattività siano aumentati, e di conseguenza anche l'espressione comunicativa artistica, che però deve essere indirizzata e usata nella maniera giusta in modo tale da non intaccare le emozioni che trasmette. 》Silvio Gazzaniga Instagram: Creator of the FIFA World Cup Trophy ⚽🏆 (@silviogazzaniga) • Foto e vídeo da Instagram Sito: Home - Silvio Gazzaniga Ula Bianca - A dream that creates the brand. Connettiamo le persone al mondo digitale e diamo potere all'identità creativa!

  • Innovazione, tecnologia e digitale - WE MAKE FUTURE

    L'evento internazionale più importante sull'innovazione digitale e sociale Siamo felicissimi di annunciare la nostra partnership con un evento di importanza internazionale. Nel mese di gennaio, Ula Bianca è diventata Media Partner di We Make Future, evento che si terra a Rimini Fiera dal 15 al 17 giugno, sull'innovazione, tecnologia e digitale, creato dalla società Search On Media Group S.r.l. Che cos'è We Make Future? Un Evento sull' innovazione digitale e sociale nato nel 2013 che da qualche anno si tiene a Rimini fiera. Un uragano di tematiche che vanno dall'intelligenza artificiale alla sostenibilità, passando per argomenti come la robotica, metaversi, SEO, turismo agritech, cultura e tantissimi altri ancora. Alcuni ospiti di questa edizione: Robot Sophia (Hanson Robotics ); Jerry Kaplan (Scientist, AI Expert, Silicon Valley Pioneer & Tablet Inventor); Manuel Castells (Chair Professor Communication Technology and Society, Univ. Southern California); Alessandra Prampolini (General Director WWF Italy); Nicola Gratteri (Procuratore della repubblica di Catanzaro); Antonio Nicaso (Giornalista e autore ); David Hanson (Founder & CEO at Hanson Robotics); Tanti anche gli speaker che saranno presenti in questa tre giorni di fiera, Rika Nakazawa (Global Vice President, New Ventures & Innovation and Head of Sustainability – NTT), Soheyla Haghighi (Co-founder of Intraverse, Web3 and Metaverse Expert), Nataliya Grimberg (Fashion, Luxury & Metaverse Strategist), Fabio Lalli (CEO & Founder IQUII, Entrepreneur, Advisor), Erwin Voloder (Senior Policy Fellow, European Blockchain Association), Charlene Fadirepo (CEO of Mango Digital Strategies), (Content Creator & Invisible Diseases Activist), Raffaele Gaito (Founder GrowthProgram.academy), I Sansoni (Content Creators), Takoua Ben Mohamed (Graphic journalist and Author), Purna Virji (Senior Content Marketing Evangelist, LinkedIn), Aleyda Solis (SEO Consultant & Founder, Orainti), Brad Geddes (PPC Geek & Official Google Ads Seminar Leader, Co-Founder of Adalysis). Questi sono solo alcuni dei nomi che offriranno le loro competenze con speech formativi durante l'evento. We Make Future organizza varie iniziative nel corso dell'anno come l'International Roadshow che con 29 Stati e 5 continenti spinge we make future in un tour mondiale di innovazione, sostenibilità e digitale, cercando di accrescere la cultura per un futuro migliore. Altre iniziative quali l'Italian Roadshow che permette di portare gli eventi WMF nei borghi o nelle città aiutando la diffusione della cultura innovativa sul territorio, oppure il WMF HUBitat, che conta più di 45 hub territoriali sull'innovazione e la sostenibilità. Nel sito We Make Future si possono trovare tutte le informazioni per far parte di queste iniziative . I numeri di We Make Future 2022 Più di 36.000 presenze, 700 speaker, 300 espositori, oltre 6 milioni di spettatori live streaming, 8 padiglioni fieristici, 1000 startup e aziende da più di 49 Paesi, 100 eventi di formazione, intrattenimento, cultura , incontri B2B e concerti. "Non siamo un evento, siamo uno strumento al servizio della società. Non siamo una fiera, siamo un percorso di accelerazione. Non siamo un festival, siamo attivisti. Siamo una piattaforma di costruzione del futuro." Cosmano Lombardo - CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF Saranno tre giorni fantastici , e siamo orgogliosi di poter contribuire in qualche modo alla crescita innovativa e culturale di questo pianeta. Vale proprio la pena di dare un occhio al sito www.wemakefuture.it per sapere di più sui costi dei ticket e rimanere aggiornati sulle iniziative e sugli ospiti. Costruisci con noi il #WMF2023!!!

  • L'Islanda attraverso le parole e gli occhi di Jeroen Van Nieuwenhove

    L'Islanda, terra di vulcani e natura incontaminata raccontata dal fotografo paesaggista belga che ha trasformato la sua passione in lavoro. Con un volo di 4 ore dall'italia si arriva facilmente a Reijikjiavik, in Islanda dove vive il personaggio che abbiamo conosciuto per raccontarvi la nostra nuova storia. Jeroen Van Nieuwenhove ha 35 anni e abita in Islanda da qualche anno, è da qui che fa conoscere al mondo i suoi fantastici scatti, fatti di paesaggi, animali ma soprattutto vulcani. Si, avete capito bene, vulcani! Jeroen ha un attrazione per la lava, per il colore, per la luminosità e per ciò che trasmette la natura attraverso le eruzioni e il cambiamento paesaggistico repentino che regala. Escursionista, fotografo-esploratore, oltre a fotografare, organizza viaggi di gruppo per coloro che vogliono vivere un'avventura fotografando paesaggi mozzafiato. Jeroen ha ottenuto molti riconoscimenti tra cui : 2022 - "Dragone di lava" - Secondo posto su reFocus Awards One Shot Photo Contest (categoria Abstract); 2022 - "Puffin affamato" - Honourable mention su reFocus Awards (categoria Wildlife); 2022 - " Dragone di lava" - Primo posto al World Landscape Photographer 2022 (categoria Abstracts); 2021 - Northern Lights Photographer of the Year 2021; 2021 - Canon Young Talent (selezionato da Canon Belgium); 2018 - PX3 – Secondo posto (premiato da Prix de la Photographie Paris per la categoria Naturalistica/paesaggistica); Affascinati dalle sua storia e dalle sue fotografie abbiamo deciso di intervistarlo. UB: Ciao, Jeroen. Sono il co fonder di Ula Bianca, un agenzia di marketing e comunicazione e una volta a settimana scrivo un blog su vari argomenti, che vanno dallo sport alla tecnologia passando dall’arte . Ho visto i tuoi lavori su Instagram cosi ho pensato di intervistarti, perché i sono meravigliosi. Congratulazioni… Jeroen Van Nieuwenhove: Grazie. UB: Dove hai studiato fotografia? Jeroen Van Nieuwenhove: Non l'ho studiata, ho imparato tutto quello che so sulla fotografia leggendo libri, facendo molta pratica e anche guardando moltissimi video su YouTube, guardando anche artisti come Nigel Danson, che tralaltro sta insegnando a molte persone. Ma soprattutto ho imparato sul campo, facendo e provando. UB: Sei nato in Belgio, ma vivi in Islanda. Jeroen Van Nieuwenhove: Sì, esatto. UB: Come mai ti sei spostato dalla tua terra? Jeroen Van Nieuwenhove: è una storia un po' lunga ma nel 2012, ero a capo di un gruppo scout del villaggio in cui vivevo in Belgio. Per la precisione il gruppo di ragazzi piu vecchio, e come dice la tradizione, prima di diventare leader bisogna fare una specie di viaggio internazionale. E siccome quell'anno avevamo un gruppo davvero piccolo e avevamo un tasso di cambio tra l'euro e la corona islandese favorevole abbiamo pensato di visitare l'Islanda, cosa che ho sempre voluto fare. Questo viaggio ha cambiato qualcosa nel mio modo di pensare, non so davvero come spiegarlo, ma è come se mi fossi perso qui da qualche parte e negli anni successivi sono tornato in Islanda altre volte, per scoprire sempre di più su questo paese. E poi nel 2015, dopo aver trascorso una vacanza di un mese, ho incontrato la mia compagna e in meno di un anno mi sono trasferito. Era come se avessi bisogno di fare questo tipo di scelta. Sono andato e ho venduto tutte le mie cose, portando tutto ciò che potevo mettere in una valigia. Non me ne sono mai pentito. UB: Cosa facevi in Belgio? Jeroen Van Nieuwenhove: Ho lavorato per nove anni come tecnico informatico in uno studio legale e parallelamente, stavo sperimentando la fotografia. Inizialmente fotografavo agli eventi, feste, concerti e cose simili. E poi ho iniziato costruire un portfolio nella fotografia paesaggistica, ma fino a due anni fa non erano la mia vera professione. UB: Ho visto che oltre ad essere un fotografo, sei anche un escursionista, ti serve per avere un immersione totale con quello che vuoi fotografare? Jeroen Van Nieuwenhove: una parte importante della mia fotografia è attraversare Islanda con le persone e fare conoscere i posti migliori. Le persone prenotano un viaggio in cui l'unica cosa che conta è scattare foto. Quindi cerco di portarle nei posti giusti e con le condizioni ottimali per poter ottenere il risultato che si aspettano. Come fotografo è sicuramente un valore aggiunto alla mia attività, perché posso stare a contatto con la natura, e non c’è cosa migliore se vivi un paese del genere. Il lusso di vivere qui è che non sei vincolato dal tempo del tuo viaggio. Ad esempio, se vieni qui in vacanza e vieni qui per fare foto, sei limitato dal tempo che hai programmato per questo viaggio, ma quando vivi qui, puoi aspettare che le condizioni siano perfette. E poi esci quando il tempo è abbastanza buono. Anche se ho smesso di dire questo riguardo il tempo, perché è tutto relativo, ciò che è brutto per una persona, può significare bel tempo per un'altra. UB: Sei uno specialista in eruzioni. Quando la prima? Jeroen Van Nieuwenhove: Ho fotografato, la mia prima eruzione due anni fa. E prima di allora, avevo molto interesse per le eruzioni, anche se avevo ho provato a fotografarne alcune, per esempio, nel 2015, abbiamo avuto un'eruzione davvero grande qui in Islanda, il grosso problema è stato che per due volte il tempo era così brutto che non potevi sorvolare la zona, perché questa era un'eruzione davvero grande. In quelle settimane non è stato possibile andarci. Poi tre anni fa è avvenuta un eruzione molto vicina a dove vivo. È stato come un regalo Penso che questo sia stato il miglior scenario possibile che avesse potuto capitare, perché era veramente vicino, quindi potevo andarci ogni singolo giorno. Ed era facile avvicinarsi perché non era molto grande. Non era esplosivo, il che significava che potevi stargli accanto. L’unica cosa pericolosa era il gas che veniva dalla lava. Basta prendere le dovute precauzioni. In Islanda abbiamo molti vulcani davvero esplosivi, che si trovano sotto i ghiacciai, il che significa che quando l’eruzione entra in contatto con il ghiaccio può diventare davvero pericolosa. UB: Che tipo di preparazione hai bisogno per un progetto del genere? Jeroen Van Nieuwenhove: La sicurezza è sempre la priorità, innanzitutto è ascoltare gli esperti, che studiano questo tipo di fenomeni ogni giorno. L’altra cosa veramente importante è che porto sempre con me una maschera antigas quando vado, perché se il vento cambiasse quando sei vicino all'eruzione, i gas tossici inizierebbero a venire verso di te e potrebbe essere molto nocivo. Quindi è bene essere preparati, poi in base al luogo in cui stai andando bisogna preparare il cibo e il vestiario perché qui devi essere preparato per il tempo che cambia ogni cinque minuti. Prima di questa eruzione ho passato un sacco di tempo a osservare ciò che altre persone avevano fatto prima. quindi ho guardato il tipo di approccio che avrei potuto avere , così sono riuscito a pianificare e ad avere un idea di cosa poteva essere UB: Eruzioni, paesaggi e cos’altro ti piace fotografare? Jeroen Van Nieuwenhove: Ho passato molto tempo a fotografare le Highlands nel centro dell'Islanda, sono uno dei posti più remoti in cui puoi andare. Mi piacciono molto i paesaggi. E poi mi piace anche fotografare la fauna selvatica, mi capita regolarmente di fotografare le volpi artiche. Durante l'estate fotografo uccelli, diciamo che la mia fotografia è incentrata sulla natura. UB: Che attrezzatura dovrebbe avere una persona che vuole cominciare il tuo percorso lavorativo? Jeroen Van Nieuwenhove: Io ho due fotocamere Canon, e uso solo due obiettivi. Penso che sia molto importante non lasciarsi condizionare dall'attrezzatura che usi, perché sai, per me questa combinazione di due obiettivi funziona, ma conosco alcune persone a cui piace scattare con un’attrezzatura più assortita della mia. Non lo so, trovo che sia una domanda un po' difficile a cui rispondere. Ma quello che penso sia davvero importante è di non lasciarsi condizionare dall'attrezzatura. Negli anni ho venduto la maggior parte della mia attrezzatura, e quello che ho ora sono solamente due fotocamere e due obiettivi. Il motivo per cui mi limito a questo è perché mi auto costringo a pensare in modo creativo e cercare di fotografare un luogo con l'attrezzatura che ho, non perdo tempo a cercare di capire cosa tirerò fuori dalla schiena e cosa userò. Senza sprecare tempo cercando di capire cosa userò per fotografare, in un certo senso ho smesso di preoccuparmi tanto di queste cose. UB: Un consiglio per chi si vuole avvicinare alla fotografia paesaggistica Jeroen Van Nieuwenhove: Cerco di prendermi il mio tempo per uno scatto ed esplorare un'area, invece di saltare giù dall'auto, scattare una foto e rientrare di corsa all'interno. Penso, che il miglior consiglio sia tempo non solo in attesa che le condizioni si allineino, ma anche per esplorare l’aerea. Inoltre cercare di guardare attraverso i propri occhi, invece che attraverso la visione di qualcun altro, allora li crei il tuo stile e crei la tua fotografia. Non significa che non scatto foto simili a quelle che fanno gli altri, ma penso che si abbia sempre bisogno di sapere lo scatto che si voglia fare, ma c’è anche bisogno di andare in giro e guardare il luogo e cercare di trovare una prospettiva personale. UB: Le tue foto una volta scattate subiscono modifiche? Jeroen Van Nieuwenhove: Faccio alcune modifiche, ma stiamo parlando di contrasto, e un po' di luminosità. Ritocco il meno possibile, dato che sto documentando la natura. Sento che è davvero importante rimanere il più fedele possibile a ciò che ho visto. La cosa più estrema che faccio sia probabilmente è rimuovere le macchie di polvere dal filtro obbiettivo. Voglio mostrare alla gente quello che ho visto non quello che ho immaginato. UB: Che messaggio vuoi trasmettere attraverso i tuoi scatti? Jeroen Van Nieuwenhove: Cerco di trasmettere un messaggio in modi diversi, come con la mia fotografia dell' eruzioni, per esempio, voglio mostrare alle persone che si concentrano troppo sul pericolo, quanto sia bella la natura che in quel momento sta modellando il nostro pianeta. Vorrei anche trasmettere che non c’è bisogno di manipolare le fotografie e i video, per mostrare quanto è bello qualcosa. Inoltre ricordare le cose belle che ho visto, penso che sia un po' quello che voglio mostrare anche attraverso la mia fotografia, è che la storia dietro qualcosa è davvero importante, anche se a volte può sembrare una storia stupida o una storia molto breve, come andare in montagna, vedere un bellissimo tramonto e immortalarlo. Quando poi guarderai quella foto, ti torneranno in mente quei momenti. UB: Nel 2021 il tuo primo libro "New Earth", di cosa parla? Jeroen Van Nieuwenhove: New Earth è un progetto di passione e sinceramente non era mia intenzione inizialmente pubblicare un libro. Ma uno dei motivi per cui ho iniziato a realizzarlo è perché ho visto l'eruzione sui social media e molte persone stavano facendo le stesse fotografie, cioè stavano fotografando la stessa cosa dalla stessa angolazione, forse anche nello stesso momento , così sono uscito a fotografarla anch'io dal maggior numero di angolazioni possibili. In pratica ho ricostruito il mio viaggio dal primo all'ultimo giorno dell'eruzione attraverso il processo di pensiero che ho avuto mentre immortalavo il vulcano. Non volevo creare un libro di scienza, volevo parlare di com'era essere lì. E di come è stato sperimentare quest’evento, di come ha cambiato il mio modo di pensare, non solo nella mia fotografia ma anche dal punto di vista umano. Ho cercato di spiegare alla gente come queste belle foto di un vulcano in eruzione siano molto di più di quello che si possa vedere attraverso l'obbiettivo. UB: Quando sarà la tua prossima escursione? Jeroen Van Nieuwenhove: tra tre settimane andrò in Groenlandia a fotografare Iceberg e farò da guida al workshop fotografico. Intervistando Jeroen ho avuto la sensazione che lui vive in simbiosi con la natura e con ciò che fotografa, riuscendo così a tirare fuori dai suoi scatti qualcosa di sbalorditivo. Esplorare e rimanere a contatto con la natura, conoscendo il paesaggio, solo così si ottiene un risultato eccellente. L'Islanda è dominata dalla NATURA Rendendola così un posto unico al mondo dove ghiaccio e fuoco si abbracciano , dando vita a paesaggi pazzeschi, gli stessi che hanno innamorato Jeroen. Isola vulcanica affacciata al Circolo Polare Artico, ha una popolazione di poco inferiore ai 369 mila abitanti, La capitale è Reykjavík, che conta circa 125 000 abitanti. Il tempo cambia in continuazione, non si possono fare previsioni a lungo termine. Si pensa all'Islanda come una nazione ghiacciata ma non è proprio così, c'è un clima molto più mite di quello che può far pensare la posizione geografica, questo grazie alla corrente del Golfo che arriva sulle coste sud-occidentali dell'isola portando un po' di calore dai Caraibi. 》Jeroen Van Nieuwenhove Instagram: Jeroen | Photography & Iceland (@jvn.photo) • Fotos e vídeos do Instagram Sito: Jeroen Van Nieuwenhove - Nature Photographer Based in Iceland (jvn.photo) Libro New Earth: New Earth Photographic Journey Geldingadalir Eruption Youtube: Jeroen Van Nieuwenhove Photography - YouTube Ula Bianca - A dream that creates the brand. Connettiamo le persone al mondo digitale e diamo potere all'identità creativa!

  • NFT come vere e proprie opere d'arte

    "In futuro il loro valore sarà molto più alto perchè avranno più prestigio nel mercato digitale e in quello della comunicazione, anche se nell'ultimo anno c'è stata un po' di instabilità." Così ci racconta l'illustratore digitale e Art Director Álex López, CEO dell'agenzia El Falso 9. Alex è nato in Messico, ma vive in Spagna, dopo una grande carriera nell'agenzie pubblicitarie messicane e spagnole, ha deciso di intraprendere una carriera indipendente creando una propria marca e allacciando collaborazioni con grandi brand ed aziende sportive come Adidas, Puma, SoccerBible e ACF Fiorentina. Molto rispettato e conosciuto nel mondo dell'arte creativa in Messico e da qualche anno anche in Europa, vincitore di riconoscimenti da parte dei migliori Festival Pubblicitari come Cannes Lions Festival, El Sol di San Sebastian, El Ojo Iberoamérica e Clío Awards, appassionato di sport e in particolar modo di calcio. Questa sua passione trasformata in lavoro gli ha permesso di lavorare e creare Token digitali, unici e certificati (NFT), vere e proprie opere d'arte non riproducibili con un certificato di proprietà. Per NFT (Non-Fungible Token) si intende una opera d'arte, un audio o comunque un qualsiasi file digitale che non può essere replicato in alcun modo e che può arrivare ad avere un valore inestimabile. Artisti contemporanei come Alex, usano la Crypto Art come forma di business moderno, perchè tra le tante cose il cliente può dimostrare il possesso con un vero Smart Contract, cioè un protocollo informatico, che autentifica l'esecuzione del contratto. In questo modo Alex ci racconta la sua storia e il suo lavoro: UB: Ciao, Alex! Prima di tutto, complimenti per i tuoi progetti, perché sono davvero unici e di grande successo. Vivi in Spagna ma sei messicano, giusto? AL: Sì, sono messicano ma vivo a Madrid, grazie per il complimento che mi hai appena fatto. UB: Come mai hai lasciato la tua terra? AL: In Messico ho lavorato come direttore creativo per alcune agenzie pubblicitarie dopodiché mi hanno offerto un lavoro in Spagna e ho accettato, perchè ho sempre voluto lavorare all'estero. E due anni fa ho aperto un mio marchio d'illustrazione sportiva. UB: Che differenza hai notato nel mercato delle arti digitali tra Spagna e Messico? O se preferisci tra Europa e Sudamerica? AL: Nonostante siamo in un mondo globalizzato, lavorare e vivere in Europa mi da una maggiore proiezione con il calcio Europeo, che ancora oggi è il più attraente, ed è tra le competizioni più interessanti da seguire. Inoltre ho una copertura mediatica maggiore con campionati come quello italiano, inglese, spagnolo e riesco a interagire con il clienti in maniera più vicina e diretta. Di conseguenza creo un legame di fiducia più forte rispetto a quello che può essere vivere a migliaia di chilometri di distanza e con altri fusi orari. Il mercato Americano è molto buono, però il clienti non sono abituati a pagare una cifra adeguata e giusta per l'arte digitale. Un altro fattore sono le strutture dei club, in Europa sono organizzate molto meglio. UB: A che età hai iniziato ad avvicinarti a questo tipo di arte e perché proprio l'arte digitale? E quando ti sei accorto che poteva diventare un lavoro? AL: Ho 38 anni e 3 anni fa mi sono posto la classica domanda su quello che veramente volevo fare e su come avviare qualcosa di mio senza dipendere da qualcun altro. Anche perché sono sempre stato immerso nel mondo della creatività per 15 anni, e ho sempre lavorato creando idee per i clienti, di coseguenza un giorno mi sono chiesto, perché non creare idee per qualcosa che mi faccia guadagnare veramente? E così ho iniziato con molta paura ma con molta perseveranza, sapendo che prima o poi il mio lavoro sarebbe piaciuto a qualcuno. UB: Ho visto che i tuoi progetti ricadono sempre sullo sport soprattuto sul calcio, perchè? AL: Perché mi è sempre piaciuto, fin da bambino sognavo di fare il calciatore. In Messico il calcio ha un fascino molto grande e io non ero diverso da tutti gli altri bambini in questo senso, e sono sempre stato bravo a disegnare, pensa che dagli 8 ai 15 anni non collezionavo fumetti, ma riviste di calcio di paesi come Inghilterra, Francia e Italia, anche se a quell'età non parlavo altre lingue, le compravo per le immagini e disegnavo quelli che consideravo i miei eroi Ho ancora molti di quei disegni fatti quando avevo 10 anni. Poi con il tempo, ho lasciato questa passione, ma sono sempre stato legato al calcio da tifoso e così è arrivato il momento dell'università, ho scelto qualcosa che avesse a che fare con il design e la pubblicità, ho lavorato in agenzie creative e oggi dopo molti anni torno a dedicarmi a me stesso e a quello che ho iniziato all'età di 8 anni. UB: Hai vinto molti premi artistici, qual è quello che ti ha emozionato di più? E qual è il progetto che hai creato e che ti ha reso più orgoglioso? AL: Senza dubbio, il Leone di Cannes 2013 è un riconoscimento che premia la creatività più intelligente, la migliore idea e la migliore produzione in molte categorie, ricevuto in un'agenzia pubblicitaria ai tempi del Messico, soprattutto perché all'epoca il Messico non era un Paese che vinceva questo tipo di premi , e penso che sia stato bello, soprattutto per tutte le notti che ho passato a lavorare su quel pezzo, ricordandomi che il successo è effimero, quello che conta è come ci arrivi e quindi attraverso l'intero processo. Ora molto spesso non considero i premi o i riconoscimenti che sono frutto di progetti con marchi importanti come Adidas o selezionati da alcuni club per lavorare nel loro team, sono diventato meno banale e mi piace di più quando un progetto si connette con qualcuno sui social network e tocca una tasto più emotivo. UB: Quando un cliente ti contatta, cosa cerca in particolare nella tua arte o nella tua immaginazione? AL: Voglio pensare di avere uno stile, ma in realtà hanno sempre un'idea generale di ciò che vogliono e io porto la creatività, cosa che spesso apprezzo quando mi danno questa libertà e propongo diverse soluzioni eseguendole nello stile che penso di avere. UB: I token non fungibili (NFT) sono gli asset digitali più popolari nel mercato dell'arte di oggi e non solo, quello che voglio chiederti è perché alcuni di loro raggiungono prezzi esorbitanti? Perché questo mercato vale così tanto? AL: Domanda e offerta, si tratta di beni che si immagina possano valere molto in futuro, sono stati concepiti e commercializzati in questo modo ed è così che questa idea si è diffusa. Un po' come la nuova "arte" che, per l'importanza che acquista con il tempo, la ripercussione e lo slancio mediatico, diventa sempre più importante. Così come succede con le opere d'arte che senza fare paragoni, sono valutate oggi più di prima. Dobbiamo avere fede, con la convinzione che in futuro varranno di più e acquisteranno più prestigio, questa è l'idea con cui le comunità NFT sono stimolate. Hai potuto vedere come il 2020 e il 2021 siano stati anni molto intensi, ma le prime domande sono arrivate quando nel 2022, fattori esterni ne han fatto crollare la credibilità, come ogni progetto anche gli NFT passano attraverso mille difficoltà e avremo modo di vedere se è davvero un momento difficile o se era solo una moda. UB: Oggi si parla molto di intelligenza artificiale, cosa ne pensi? Pensi che possa danneggiare gli artisti digitali in generale? Può creare danni all'immaginazione umana? AL: Non credo che sia dannoso, anzi è complementare e rende tutto più facile. Ora con un testo o un paragrafo scritto su un software si possono creare cose che prima non si potevano fare, con la differenza che ci si stufa presto di certe mode. In questo modo tutti gli artisti digitali, che non usano questa tecnologia diventeranno più "speciali" e il nostro lavoro diventerà più importante, saremo come la versione analogica e vintage dell'arte digitale. UB: Grazie Alex per la disponibilità e per averci raccontato un'po del tuo mondo. AL: Grazie a te è stato un piacere. A oggi il mercato delle Crypto Art vale circa 1.9 miliardi di dollari e le opere vendute sono di oltre 3,8 milioni (dati CryptoArt.io). Uno studio condotto da Research and market dal titolo "Italy NFT Market Intelligence and Future Growth Dynamics Databook", prevede che nei prossimi cinque anni il settore NFT in Italia registrerà un tasso di crescita annuo del 34,6%. ll valore speso per gli NFT potrebbe raggiungere i 3,6 miliardi di dollari entro il 2028. (Fonte: ii Rinascimento della crypto-arte partirà dall'Italia, prevede uno studio/ It.cointelegraph.com) 》EL FALSO 9 Instagram: 𝑬 𝑳 𝑭 𝑨 𝑳 𝑺 𝑶 9 ©️ (@el_falso9) • Foto e video di Instagram Sito: ELF 9 (elfalso9.com) Ula Bianca - A dream that creates the brand. Connettiamo le persone al mondo digitale e diamo potere all'identità creativa!

  • Mondo Magenta: Come interferisce nella nostra vita?

    Scoprite come il colore magenta interferisce con le vostre emozioni e quali sensazioni vi provocherà nell'anno 2023 Cosa fa il colore per noi? Cerchiamo di capire l'importanza del colore e alla fine di questo articolo probabilmente avrete risposto a questa domanda. Non è necessario che percepiamo i colori visivamente perché abbiano un effetto su di noi. I colori stessi, sotto forma di luce, influenzano i nostri sensi e svolgono un ruolo importante nella nostra vita. Ognuno di noi vede i colori da una prospettiva diversa, per cui una persona all'altra può vedere la variazione dello stesso colore, ad esempio il lilla e il blu. I colori hanno consistenza, sapore e sensazione, e alcune persone possono anche sentirli come una nota musicale, ad esempio: la musica "triste e lenta" evoca il blu e i colori più scuri; un tempo più veloce è all'estremità rossa dello spettro; toni più acuti. Per altri, ogni giorno della settimana ha un colore diverso, così come i numeri e i nomi. Il colore è antico e porta con sé le caratteristiche di varie civiltà, fin dai tempi primitivi. Per gli Egizi, il "colore" aveva lo stesso significato della sostanza ed era una parte importante della cultura e degli dei. Ai colori venivano attribuite qualità emotive, ad esempio il rosso significava pericolo, aggressività, ma anche vitalità. Gli dei e le dee avevano i loro colori caratteristici che corrispondevano alle loro qualità - un argomento incredibile per un altro articolo. Ma qual è il collegamento tra il colore Magenta e il movimento Viva Magenta? Magenta, celebra la vita! Il rosso è il colore del potere. Proprio come gli altri colori, ognuno di essi porta con sé il proprio potere energetico. Secondo Pantone, "Viva Magenta bilancia l'audacia con un senso di divertimento. Ha un'espressione feroce e porta con sé fiducia e umanità. Il colore del movimento porta con sé empatia, compassione e il desiderio di affrontare nuove sfide e sperimentare." Ci offre la sicurezza e la motivazione di cui abbiamo bisogno per affrontare gli eventi a lungo termine. "Dopo tre anni di pandemia, di guerre, di economia instabile, di disordini sociali, di collasso delle catene di approvvigionamento e di aumento dei cambiamenti climatici, abbiamo bisogno di guarire. Eppure, dobbiamo trovare la motivazione per andare avanti". Il cremisi è una tonalità di rosso forte, brillante e profondo, combinata con un po' di blu, che dà luogo a un certo grado di porpora. Rosso, il colore dell'energia, della salute e della vitalità. Si combina bene con la natura ambiziosa. È quasi sempre il colore scelto dalle persone estroverse, vigorose e impulsive, oppure da coloro che vorrebbero avere questo comportamento. Sono ottimisti e non sopportano la monotonia. Se una persona, apparentemente inquieta, ama molto il rosso, è probabile che senta il bisogno del calore, della forza e delle qualità vitali di questo colore. Considerato il raggio della volontà e della forza, della vita, della vitalità e dell'energia. È anche il simbolo del sangue, delle battaglie e delle guerre. Si ritrova nel simbolismo dei movimenti religiosi e spirituali, a significare la lotta. Il blu, il colore che porta pace, tranquillità e zelo. Con le sue caratteristiche "materne", femminili, morbide e tenere, il colore blu offre rifugio e apprezza l'appartenenza a un gruppo. Sintetizza il carattere "con i piedi per terra", dotato anche di grande talento, socievole, paziente e perseverante. È il colore del manto della Vergine Maria, la Dea Madre, simbolo di tutte le qualità femminili positive. Considerato il raggio dell'"amore", porta armonia, verità, serenità e aiuta ad elevare la coscienza. Calma e acquieta la mente, è il colore dell'intuizione e della dedizione. Ora, torniamo alla domanda iniziale... Cosa fa il colore per noi? Il colore è un fattore indispensabile nella nostra vita, una forma di comunicazione e di espressione. È importante cercare sempre un equilibrio tra i colori per non avere troppa energia e forza. Il colore che è giusto per voi, potrebbe non esserlo per qualcun altro, quindi è importante costruire i colori della vostra azienda o del vostro marchio con cautela. Crea la tua atmosfera colorata I colori hanno la capacità di influenzare le emozioni: ci sentiamo felici, aggressivi, nostalgici o romantici. Creiamo l'atmosfera del vostro marchio o della vostra azienda nel mondo online o offline, senza modificare l'idea originale. Per saperne di più sul mercato digitale di tendenza, seguite i nostri articoli settimanali. Ula Bianca - A dream that creates the brand. Connettiamo le persone al mondo digitale e diamo potere all'identità creativa!

  • Calcio e arte per abbattere le distinzioni sociali

    Scopri la fondazione colombiana che attraverso la fotografia, l'arte e il calcio rafforza l'ecosistema sociale intorno alla società "È solo uno stupido sport, sono 11 persone che corrono dietro a un pallone!!!". Quante volte avete sentito queste frasi? Eppure nel vedere gli occhi cristallini e felici di bambini giovani e adulti che fanno parte di questa storia documentata con fotografie in bianco e nero non si direbbe. Una Cancha Llamada Colombia Inizialmente nato nel 2019 dalla Fundación Arte para el Cambio come Una Cancha Llamada Medellín, progetto sociale teso a sensibilizzare i quartieri più vulnerabili della città colombiana, conosciuta maggiormente più per i narcotraffici e per l'alto tasso di criminalità che per altro. Proprio con l'intento di riscatto sociale, il fotografo e fondatore Oscar Cardona ha voluto portare l'idea in tutta la nazione creando così Una Cancha Llamada Colombia, con una docuserie che attraversa le principali città colombiane. Abbiamo raggiunto proprio Oscar Cardona per fargli alcune domande riguardo al suo progetto. UB: Ciao, sono il co-fondatore di Ula Bianca come va? OC: Bene grazie e tu? Grazie per l'nteresse nel progetto Una Cancha. UB: È un progetto molto interessante, per noi è solamente un piacere raccontarlo, inoltre sono un amante del calcio, soprattutto quello di strada. Abbiamo visto che in Spagna è nato un progetto chiamato Una Cancha llamada Madrid, questo progetto può ispirare altre realtà? OC: Si è nata per lo stesso motivo d'inclusione sociale, l'idea e di poterlo duplicare in molte parti del mondo, perchè no in tutto il mondo! UB: Come si riflette questo progetto d'ecosistema e innovazione sociale sulla Colombia e che immagine volete dare al mondo? OC: Un immagine pulita che grazie allo sport si possono portare grandi cambiamenti sociali, senza dar conto alle condizioni economiche, si può crescere attraverso uno sport, in questo caso il calcio. UB: Perchè credi che i mezzi di comunicazione sono così importanti per la diffusione di questo progetto? OC : Senza dubbio i mezzi di comunicazione sono un pilastro fondamentale per lo sviluppo del nostro progetto. UB: Come credi di mantenere la connessione tecnologica con il mondo per portare avanti quello che hai cominciato? OC: Cercheremo di rimanere in sintonia con i diversi tipi di canali di comunicazione tradizionali e i nuovi come i social media, però prima di tutto vogliamo riuscire a mantenere la connessione con le comunità che appoggiamo. La passione Quello che ci ha colpito di Oscar è la passione e la determinazione per essere riuscito a coinvolgere tutte le comunità e a far sognare i bambini di una nazione intera laddove si vive di povertà e dove i crimini sono all'ordine del giorno. Sí pensi solo che per uscire dalla povertà le famiglie colombiane impiegano più di 10 generazioni (dati OCSE), dove diseguaglianze sociali e una politica immobile la fanno da padrona. Con l'avvento dei social network e delle connessioni digitali speriamo che progetti come quello di Oscar che portano la comunicazione come base per un cambiamento sociale e di un cambio d'immmagine del suo paese guadagnino sempre più spazio nei media, dove tutti possono costruire nuovi modelli per migliorare questa società e renderla più equa. In questo caso due elementi fondamentali: Il calcio, sport dove girano tantíssimi soldi, sponsor e campioni famosi, ma allo stesso tempo sport dall'essenza magica, che unisce indipendentemente dal ceto sociale; la comunicazione, strumento di parola e potere che attraverso la narrazione e la fotografia riesce ad attraversare barriere inimmaginabili; Come dice il fotografo Sebastiao Salgado: "le mie fotografie sono un vettore tra ciò che accade nel mondo e le persone che non hanno modo di assistere a ciò che accade". Non ci resta che fare un gran augurio a Oscar e a tutti quelli che sognano calpestando la "CANCHA". 》Una Cancha Llamada Colombia Instagram: Una Cancha Llamada Colombia (@unacancha) Sito: http://www.unacancha.com/ Ula Bianca - A dream that creates the brand. Connettiamo le persone al mondo digitale e diamo potere all'identità creativa!

  • Immersione nel colore e nella comunicazione: Magenta

    Il trend dell'arte digitale immersiva che ci mette al centro dell'esperienza: tutto quello che c'è da sapere In ogni momento reinventiamo forme e sensazioni unendo arte, comunicazione e tecnologia. Da secoli l'essere umano ha sviluppato diversi modi per esprimersi e far comprendere ad altre culture i movimenti, il messaggio da trasmettere e il contesto storico. Sono icone, parole e disegni che traduciamo oggi, contestualizzati alla comprensione individuale di un passato ricco di comunicazione. Ciò che non è cambiato molto nel modo di pensare e di creare al giorno d'oggi, l'unica differenza è l'inserimento della tecnologia come strumento per portare la realtà in un altro senso. Così, abbiamo la creazione della realtà virtuale con l'inserimento dell'intelligenza artificiale (AI), delle dimensioni 3D e 4D, oltre ad altri strumenti e tecniche che arricchiscono l'esperienza umana nel presente. L'arte digitale immersiva è una mostra che mette lo spettatore come elemento determinante per la trasformazione dell'opera d'arte: scoprite tutto su questo universo. Ma come possiamo entrare negli spazi digitali vivendo esperienze multisensoriali? Oggi ci sono diversi marchi e aziende in tutto il mondo che offrono queste esperienze a tutti. E in questo post noi di Ula Bianca vi parleremo di Artechouse, di cosa fa, di dove si trova e di cosa offre. Impareremo anche l'importanza del marketing sensoriale e del branding in questo tipo di "prodotto" e, naturalmente, non dimenticheremo di parlare del #Magentaverse. Siamo creatori e attenti alle tendenze del mercato e connettiamo le persone al mondo digitale, rafforzando l'identità creativa. Where Creative Innovation has no limits, Artechouse. Ma prima bisogna capire cos'è Viva Magenta... All'inizio di quest'anno, Pantone ha lanciato il nuovo colore dell'anno che farà muovere il mondo. Viva Magenta è venuta ad abbracciare il nostro pianeta e a portare un mare di sensazioni e creazioni con un messaggio molto importante: la vita. Per capire meglio il concetto e come questo colore sorprenderà nel 2023, date un occhio a questi articoli: Título n.º 1: Mondo Magenta: Come interferisce nella nostra vita? Título n.º 2: 10 idee: come impostare una campagna con il colore magenta Where Creative Innovation has no limits Un luogo di riferimento per gli artisti dei media: I NOSTRI. Sostenendo la creazione di arte esperienziale e innovativa, l'azienda americana Artechouse promuove l'innovazione narrativa attraverso la piattaforma espositiva. Investono in risorse come tecnologia, strumenti di progettazione avanzati, spazi architettonici, dove artisti e creativi pionieristici e appassionati di tecnologia possono sperimentare, sviluppare e mostrare il loro lavoro a un nuovo pubblico. E la collaborazione con Pantone per la creazione del mondo di Viva Magenta non poteva essere diversa. Secondo il cofondatore e direttore creativo Sandro, "come il cinema ha ridefinito la narrazione e la cultura nel XX secolo, noi stiamo ridefinendo il XXI secolo con un'arte innovativa ed esperienziale creata attraverso la tecnologia". Un mondo più ludico e creativo nel #Magentaverse Immaginate di creare un mondo attraverso un concetto o un sogno e di poterlo poi trasformare in una realtà immersiva. Vi siete mai soffermati a pensare quanto sia potente questo strumento? Riportare l'immaginazione e il gioco nel presente e costruire un futuro autentico, dove si viaggia attraverso luoghi, mondi e si provano diverse emozioni solo nell'esperienza del momento. Oltre a essere contemporanea, è una tendenza che continuerà nel 2023 e che porterà molti altri marchi e aziende a creare lanci di prodotti e campioni artistici con questo formato. Questo farà rivivere le opere dei grandi artisti dell'epoca, con movimenti su quadri e tele con rappresentazioni statiche, o facendovi entrare in quadri come i paesaggi di Van Gogh. La grande chiave è capire che all'interno di questo modello di esperienza ci sarà sempre un'approssimazione tra lo spazio e il corpo, portando una curiosa forma di relazione e comunicazione. Un nuovo modo di fare arte e comunicazione Vista, olfatto, gusto, tatto e udito. I cinque sensi hanno sempre partecipato alla costruzione e alla presentazione di un marchio o di un prodotto. Quando diamo vita a un'idea, definiamo le sensazioni che vogliamo che i clienti o gli acquirenti provino quando acquistano il nostro prodotto. Stiamo parlando dell'uso del marketing sensoriale o del sensory branding. Il marketing sensoriale coinvolge i sensi, influenzando la percezione e guidando il comportamento. Crea un legame emotivo, con l'uso di colori (caldi, freddi) e luci (luminose, opache), forme e dimensioni, musica che genera l'atmosfera coinvolgendo sentimenti positivi o negativi, odori e profumi - memoria olfattiva, materiali e superfici, sapori. Alcuni specialisti e ricercatori della comunicazione affermano che il futuro del marketing è l'esperienza. Questo perché mettiamo in evidenza il potere della comunicazione nella sua narrazione, dove si manifesta l'esperienza umana. Per saperne di più sul mercato digitale di tendenza, seguite i nostri articoli settimanali. Non perdere l'occasione di visitare la mostra MAGENTAVERSE, una produzione Artechouse con Pantone. ⸻ Servizio Mostra MAGENTAVERSE | ARTECHOUSE e Pantone 》Dal 20 gennaio al 29 maggio New York e Miami Un viaggio cinematografico immersivo attraverso un universo di colori euforici; un'opportunità per esplorare installazioni ispirate dalla terra sotto i piedi alle profondità dello spazio, immergersi in energie creative, galvanizzare lo spirito e migliorare il benessere. Biglietto + informazioni Da lunedì a domenica: dalle 10.00 alle 22.00 Ingresso: a partire da 25 dollari ARTECHOUSE ® (@artechouse) • Fotos e vídeos do Instagram ARTECHOUSE | Home for Innovative Experiential Art Ula Bianca - A dream that creates the brand. Connettiamo le persone al mondo digitale e diamo potere all'identità creativa!

  • "La trasformazione fa parte del processo di ogni persona", afferma la specialista Carla Bottino

    Sempre alla ricerca di ispirazione. Una donna forte, con tante storie e una semplicità da lasciare chiunque innamorato. Noi di Ula Bianca abbiamo avuto l'opportunità di incontrare e di entrare in connessione con Carla Bottino. Con un cuore enorme, Carla ha due progetti sui social media che coinvolgono tutte le culture, uno parla della vita nel vecchio continente e l'altro delle imprese familiari. Due temi che fanno parte della sua vita e che muovono i suoi studi e uniscono esperienza e formazione accademica. Ula Bianca ha realizzato un'intervista con Carla Bottino per conoscere la storia e lo sviluppo del marchio. Ula Bianca: Quando è nata la sua passione per la psicologia? Carla Bottino: Quando ho fatto l'esame per entrare all'università ero in dubbio se scengliere tra psicologia o economia. Mi sono sempre vista molto divisa e alla fine, lavorando con aziende di famiglia, ho unito le due cose. Credo di essere appassionata di processi di cambiamento - i cambiamenti che avvengono quando cresciamo, quando le famiglie si sviluppano e, più recentemente, quando i Paesi cambiano. E la psicologia aiuta, ad esempio, a capire perché resistiamo al cambiamento. Ula Bianca: Come sono nati i progetti "Nós em Padova" e "Portal Tudo em Família"? Carla Bottino: O @nosempadova è nata quando sono venuta a vivere in Italia. Era un canale dove potevo raccontare ai miei amici e alla mia famiglia com'è la nuova vita nel vecchio continente. A poco a poco ho iniziato a parlare del processo di trasferimento e di adattamento a una nuova cultura, affrontando punti utili per chi vive fuori dal proprio Paese d'origine o desidera farlo. O @portaltudoemfamília è nata quando ho terminato il mio dottorato. Ho ricevuto una borsa di studio dal governo e volevo restituire in qualche modo alla società. Il portale ha l'obiettivo di produrre e diffondere informazioni utili e rilevanti per la salute e la continuità delle imprese familiari ed è stato un modo per portare le conoscenze prodotte dall'università alla comunità. Ula Bianca: Come vede i suoi progetti sul mercato nazionale e internazionale? Carla Bottino: Il mercato ha molto spazio per entrambi i temi. Finché ci saranno delle disuguaglianze nel mondo, ci saranno delle migrazioni; le persone possono migrare per necessità o per desiderio di andare alla ricerca di condizioni di vita migliori e, indipendentemente dal fatto che siano espatriati, immigrati o rifugiati, sono sempre degli stranieri che hanno bisogno di conoscere un'altra cultura. La maggior parte delle aziende in Brasile e nel mondo sono a conduzione familiare. Sono iniziati con il sogno e l'impegno di un fondatore che pian piano invita la sua famiglia a lavorare con lui. Ciò che differenzia il negozio di alimentari all'angolo da Wamart è lo stile di gestione, poiché tutti e due sono mercati a conduzione familiare. Possiamo anche collegare i due temi. Molti immigrati scelgono di intraprendere un'attività commerciale nel nuovo Paese, forse per la difficoltà di inserirsi nel mercato, non lo sappiamo con certezza. Il Brasile è un Paese con un'importante storia di immigrazione e i primi imprenditori brasiliani erano immigrati europei che si recavano in America in cerca di una vita migliore. Ula Bianca: Perché è importante orientare le famiglie con aziende familiari? Carla Bottino: Chi non ha un'azienda in famiglia conosce qualcuno che ce l'ha o che ci ha lavorato. Esistono molte imprese familiari in Brasile e nel mondo e la caratteristica principale, che può anche rappresentare una grande difficoltà, è la vicinanza tra famiglia e impresa, due sistemi con regole e obiettivi molto diversi. Nonostante si tratti di due sistemi così diversi, spesso chi partecipa a uno, partecipa anche all'altro e aiuta le persone a comprendere le loro funzioni in ciascuno dei sistemi può ridurre al minimo una serie di conflitti. Ula Bianca: Qual è la storia di trasformazione più emozionante che hai avuto nel tuo progetto? Carla Bottino: La trasformazione fa parte del processo di ogni persona, di ogni famiglia, a volte una piccola trasformazione per uno è enorme per l'altro. La cosa più emozionante è quando le persone scoprono/si rendono conto che hanno molte più risorse di quanto immaginavano, che ho solo fatta le domande che li hanno aiutati a resinificare una storia propria, con le risorse che già avevano. Ula Bianca: Quali sono i pilastri dei suoi progetti? Carla Bottino: Empatia, curiosità genuina e ascolto attivo, sempre! Ho bisogno di conoscere ogni storia, non posso pensare che aver visto centinaia di famiglie mi permetta di conoscerle tutte. Sono unici. Tutte le famiglie che migrano sono straniere, tutte possono avere problemi di adattamento, ma ogni problema è unico e la percezione che le persone hanno dei loro problemi è unica. Ula Bianca: Quando ha capito che era arrivato il momento di investire nella costruzione del suo marchio? Carla Bottino: È da un po' che cerco di farlo in modo "amatoriale", ma l'investimento di tempo è enorme e il ritorno è impercettibile. Ula Bianca: Perché crede che sia importante creare una comunicazione digitale di qualità? Carla Bottino: Il mondo è digitale, il cellulare è quasi un'estensione del corpo. Se volete fornire un servizio, una consulenza, dovete essere disponibili o almeno essere trovati dal cliente quando ne ha bisogno. Ula Bianca: Perché Ula Bianca è importante per i vostri progetti? Carla Bottino: Sono sicura di avere una conoscenza ricca e specifica da trasmettere, ma non so come presentarla. Spero che Ula Bianca mi aiuti a costruire l'autorità che vorrei avere nei settori in cui lavoro. So che le persone che forniscono risultati migliori (cioè che raggiungono più persone) hanno rendimenti più elevati, però hanno meno conoscenze. Non voglio essere il migliore sul mercato, ma voglio fare meglio di quanto ho fatto finora. Spero che Ula mi aiuti nel processo di posizionamento del marchio e nella creazione di un marchio di riferimento, e di autorità sugli argomenti. Vieni a conoscere Carla Bottino! Sito "Nós em Padova", "Portal Tudo em Família": Carla Bottino - Psicóloga pelo mundo | Escritóra e mentora de famílias em processo de mudança Portal Tudo em Família | Informação sobre sucessão e continuidade das empresas familiares (portaltudoemfamilia.com.br) Instagram 𝑽𝒊𝒅𝒂 𝒏𝒐𝒗𝒂 𝒏𝒐 𝒗𝒆𝒍𝒉𝒐 𝑪𝒐𝒏𝒕𝒊𝒏𝒆𝒏𝒕𝒆: @nosempadova 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐮𝐥𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐬 » 𝐄𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚𝐬 𝐅𝐚𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞𝐬: @portaltudoemfamilia *Creazione Identità Visiva, Web & Social Media Manager per Ula Bianca. Il tuo marchio Scrivici, richiedi una Consulenza o un preventivo. Riscontro in pochi tempo.

  • La Carrozzeria iniziata alla fine degli anni '40

    Un progetto nato per collegare la comunità digitale alla storia di Spattini Sempre alla ricerca di ispirazione. Un progetto nato per collegare la comunità digitale alla storia di Spattini, iniziata alla fine degli anni '40 e proseguita nel tempo con competenza, innovazione e qualità. La Carrozzeria, situata a Cavaglià (BI), in Italia, cercava di ricostruire la propria identità visiva apportando tecnologia, semplicità e modernità. CONOSCI LA STORIA DELLA CARROZZERIA Spattini è molto più di una carrozzeria dove l'obiettivo è perseguire l'eccellenza nel campo della rifinitura in carrozzeria, che si tratti di una tinta speciale, di un imperfezione sulla vernice oppure di proteggere l'auto nuova o da collezione per averla sempre come il primo giorno. Il 15 Febbraio 2016, l'associazione Assocars ha organizzato presso la struttura dell'Istituto Tecnico "Q. Sella" di Biella una lezione sull'argomento "LA CARROZZERIA OGGI". Ai tanti ragazzi presenti sono stati illustrati diversi argomenti relativi al mestiere di carrozziere. Si è parlato dei metodi di lavoro, dell'innovazione dei materiali e delle attrezzature per sfatare alcuni miti e dar loro un'esatta e reale idea di cosa significhi fare il carrozziere al giorno d'oggi. CREAZIONE DELL'IDENTITÀ VISIVA Quando la proposta è arrivata all'agenzia di arte e comunicazione Ula Bianca, ci siamo resi conto di quanto sarebbe stato impegnativo collegare una storia della fine degli anni '40 con la comunicazione digitale di oggi. Due comunicazioni completamente diverse, una con una linea più conservativa e l'altra con un linguaggio moderno, semplice, che non ha perso l'identità, il concetto. L'idea è stata proprio quella di innovare, di portare il marchio nel mercato attuale, partendo dalla costruzione del marchio nel digitale, con nuovi colori, forme, che traducono l'arte che la Carrozzeria Spattini compie quotidianamente nel suo lavoro. Il mercato automobilistico in Italia è in crescita, secondo l'Osservatorio Autopromotec, "nel giro di cinque anni il mercato europeo arriverà a superare i 48 miliardi di euro di fatturato, sorpassando il mercato statunitense". L'opportunità non solo per i concessionari, ma anche per le Carrozzerie di costruire la propria posizione nel mercato dell'auto offrendo qualità, sicurezza e tecnologia nei propri servizi, dalle gestioni all'applicazione delle ceramiche. Instagram: la piattaforma digitale è già considerata il "biglietto da visita" del marchio. Privilegiando l'identità e la conservazione della storia della Carrozzeria, abbiamo creato una comunicazione incentrata sul quotidiano. Abbiamo portato le forme geometriche per dare leggerezza e modernità, e l'uso dei colori blu e oro, con qualche bianco ghiaccio e grigio. Sito: cercando innovazione e modernità, abbiamo portato un'identità pulita in cui il portale porta già il teaser e la vetrina del canale youtube, e subito dopo le guide in cinque schede, con la storia della carrozzeria, i servizi, l'applicazione di ceramiche speciali e l'assicurazione auto. Youtube: essendo il portale visivo quotidiano, abbiamo creato contenuti in "Shorts", brevi video di massimo 60 secondi, in formato verticale. Una nuova forma di produzione all'interno della piattaforma che va oltre la produzione di lunga durata, nel formato di un canale "televisivo". Vieni a conoscere la Carrozzeria Spattini Site: www.carrozzeriaspattini.it Instagram: @spattini.carrozzeria *Creazione Identità Visiva, Web & Social Media Manager per Ula Bianca Il tuo marchio Scrivici, richiedi una Consulenza o un preventivo. Riscontro in pochi tempo.

  • Progettate la vostra vita finanziaria con saggezza e libertà

    Scoprite la storia di Crisley Silva Mentoring e imparate come prendervi cura dei vostri beni Sempre alla ricerca di ispirazione. Personalità con anni di esperienza nel settore finanziario e gestionale, Crisley Silva è riferimento in Brasile. Amministratore, dirigente finanziaria, coach e mentore, Crisley è una esperta di investimenti, progetti e sviluppo delle persone. Dopo aver creato il suo marchio in Brasile, cerca di conquistare il mercato internazionale e il cuore della gente. Porta la sua esperienza per aiutare le persone a costruire un rapporto sano e felice con il denaro. Affronta temi quali il comportamento di consumo, la massimizzazione del reddito, le scelte e il controllo delle spese, lo stile di vita, il debito, la pensione, gli investimenti, i piani e i progetti di vita. Attraverso il mentoring, aiuta le persone a scoprire il proprio modo di gestire le finanze personali e a sviluppare l'autonomia in questo importante settore della vita adulta: la salute finanziaria. E crede che l'intelligenza finanziaria sia lo strumento per costruire la vita che desideriamo. Ula Bianca ha realizzato un'intervista con Crisley Silva Mentoria per conoscere la storia e lo sviluppo del marchio. Ula Bianca: Quando è nata la passione per la finanza? Crisley Silva Mentoria: Indipendenza. Credo che tutto parta dalla mia volontà di essere indipendente. Si aggiunge l'Autonomia, il mio desiderio di poter fare le mie scelte. Quando studiavo economia aziendale ho capito che la parte finanziaria è il sangue che tiene in vita qualsiasi azienda. Il mio pensiero strategico, organizzato e procedurale ha guadagnato spazio in quest'area. È un piacere pianificare e vedere come tutte le azioni dell'azienda si trasformano in risultati finanziari. Risultati che sostengono i sogni dell'azienda e delle persone che ne fanno parte. Ho incorporato questa conoscenza e la applico nella mia vita personale. Il denaro amplia le possibilità e voglio che più persone godano di questa libertà. Ula Bianca: Com'è nato il suo marchio? Crisley Silva Mentoria: È nata dal desiderio di condividere con gli altri come sia possibile sostenere una vita adulta sana e indipendente con l'autonomia di gestire le proprie finanze personali. Ula Bianca: Come vede il suo marchio nel mercato brasiliano e internazionale? Crisley Silva Mentoria: Come percorso che indica che l'indipendenza è possibile. Un riferimento di competenza, affidabilità e ospitalità quando si parla di Finanza Personale. Ula Bianca: Perché è importante guidare le persone e sviluppare un piano finanziario? Crisley Silva Mentoria: Indipendenza e autonomia. Le persone hanno bisogno e possono conoscere la sensazione liberatoria di dominare la propria vita finanziaria, ognuno a modo suo e in modo semplice. Ula Bianca: Quando ha capito che era arrivato il momento di investire nella costruzione del suo marchio? Crisley Silva Mentoria: Quando ho capito che il mio piano pilota era passato ed era ora di far crescere il marchio e l'attività. Ula Bianca: Perché ritenete che sia importante creare una comunicazione digitale? Crisley Silva Mentoria: Perché è il mio canale di comunicazione con la comunità che voglio sviluppare e con i miei clienti. Questo è il canale per far conoscere il mio marchio, creare autorevolezza, cercare e convertire nuovi clienti. Ula Bianca: Come vede il suo marchio fra 10 anni? Crisley Silva Mentoria: Pool di pianificatori - rete collaborativa di pianificatori finanziari specializzati in vari settori che servono clienti in Brasile e all'estero. Un marchio riconosciuto per l'eccellenza dei suoi servizi. Ula Bianca: Perché Ula Bianca Agenzia è importante per la vostra azienda? Crisley Silva Mentoria: Perché c'era un legame con Gigi. Questo legame è stato sostenuto dalla storia di Ula Bianca. Vieni a conoscere Crisley Silva Mentoria Site: www.crisleysilvamentoria.com Instagram: @crisleysilva.mentoria LinkedIN: Crisley Silva Mentoria *Creazione Identità Visiva, Web & Social Media Manager per Ula Bianca Il tuo marchio Scrivici, richiedi una Consulenza o un preventivo. Riscontro in pochi tempo.

  • Intervista: Conosci la storia dell'Alevamento Kiss me Baby

    Un marchio familiare, sottile, moderno e comunicativo, senza perdere l'essenza Kiss me Baby è un Allevamento professionale riconosciuto ENCI e FCI, situado no norte da Itália. Si allevano con tutte le attenzioni possibili cani della razza barbone nelle taglie toy e nano, in tutti i cinque colori. ​ Il nome arriva dall’esposizione internazionale cinofila ENCI alla quale loro hanno partecipato con uno dei soggetti più “vecchi”, Liujo, in classe Baby. In quella manifestazione il cucciolotto è stato preso in braccio dalla giudice (straniera) che con fare materno gli ha detto “Kiss me, Baby” per farsi leccare la faccia. Un comportamento molto dolce e atipico per un giudice, che ci è rimasto impresso anche dopo tanti anni. Inutile aggiungere che in quell’occasione abbiamo conseguito il titolo di “Best Baby” per quella manifestazione. ll PROGETTO Sempre alla ricerca di ispirazione. Un progetto nato dal desiderio di diffondere la propria storia nel mondo digitale e di connettere ulteriormente la comunità. Un marchio familiare, sottile, moderno e comunicativo. Senza perdere l'essenza, abbiamo aggiornato l'identità visiva combinandola con la missione dell'azienda di famiglia: collegare ogni famiglia con ogni cucciolo. Ula Bianca ha realizzato un'intervista con Kiss me Baby Allevamento per conoscere la storia e lo sviluppo del marchio. Ula Bianca: Quando è nata la sua passione per i cani? Kiss me Baby Allevamento: Non può esserci un momento preciso per la nascita di una passione di questo tipo: è un modo di essere e devi nascerci. Non credo di ricordare un singolo momento della mia vita nel quale i cani non sono stati un punto fondamentale e non riesco a immaginare un futuro singolo momento senza di essi. Ula Bianca: Come è nato Kiss me Baby? Kiss me Baby Allevamento: Il nome arriva dall’esposizione internazionale cinofila ENCI alla quale abbiamo partecipato con uno dei nostri soggetti più “vecchi”, Liujo, in classe Baby. Il nostro cucciolotto, in quella manifestazione, è stato preso in braccio dalla giudice (straniera) che con fare materno gli ha detto “Kiss me, Baby” per farsi leccare la faccia. Un comportamento molto dolce e atipico per un giudice, che ci è rimasto impresso anche dopo tanti anni. Inutile aggiungere che in quell’occasione abbiamo conseguito il titolo di “Best Baby” per quella manifestazione. Ula Bianca: Come vede questo mercato in Italia e nel mondo? Kiss me Baby Allevamento: Un mercato in costante crescita, in quanto gli animali da affezione sono sempre più presenti nelle nostre vite, che va però gestito con coscienza in quanto si tratta di esseri viventi che vanno prima di tutto tutelati. Ula Bianca: Perché è così importante professionalizzare l'attività? Kiss me Baby Allevamento: Perchè proprio come altri lavori deve essere fatto con coscienza e seguendo determinate linee guida, che trovo che siano molto più importanti perchè non si trattano di oggetti ma di esseri viventi e membri della nostra famiglia. Ula Bianca: Cosa la attrae di più quando una famiglia la contatta per scegliere un cucciolo? Kiss me Baby Allevamento: La famiglia migliore che ci contatta per un cucciolo è quella famiglia che si fida ciecamente dei nostri consigli, che non arriva con la lista delle caratteristiche (peso, colore, sesso) ma che sceglie il cucciolo in base alla scelta reciproca e in base al cucciolo giusto per la famiglia giusta (quindi senza preconcetti). Ula Bianca: Qual è la storia più emozionante che avete vissuto con i cani? Kiss me Baby Allevamento: Non ce n'è una soltanto, ogni giorno è fatto di piccoli momenti di piccole conquiste e di emozioni. Le nascite, i cuccioli che aprono gli occhietti e fanno i primi passi, il cane di 10 anni che rincorre il peluche per la ventesima volta, il cane che si addormenta mentre gli fai la spa, il cucciolo che abbandona l’allevamento per la sua famiglia definitiva… Ogni momento è unico ed ogni momento suscita emozioni diverse e tutte allo stesso modo importanti. Ula Bianca: Quando ha capito che era giunto il momento di investire nella costruzione di un marchio? Kiss me Baby Allevamento: Creare l’identità del nostro allevamento, far sì che vedendo un disegno vengano subito in mente i nostri cuccioli, i nostri adulti, e il nostro modo di concepire l’allevamento (professionale ma famigliare, con tanti adulti ma tutti trattati come cani di famiglia, tanti cuccioli ma tutti educati e socializzati come se fossero figli unici) è stato un tragitto che abbiamo deciso di intraprendere nel momento in cui abbiamo deciso di fare dell’allevamento la nostra vita (privata - come già lo era da anni- e lavorativa) Ula Bianca: Perché pensa che sia importante creare una comunicazione digitale dell'allevamento? Kiss me Baby Allevamento: Semplicemente perchè il mondo digitale (social) oggigiorno è lo strumento principale per condividere momenti, emozioni e vita quotidiana. Ula Bianca: Considerate la pubblicità importante per la vostra attività? Come si può trasformare ulteriormente allevamento? Kiss me Baby Allevamento: Importante ma senza esagerare. Per noi è importantissimo crescere e farci conoscere, ma evitando di scadere nella semplice mercificazione della vendita. La nostra priorità è e rimane trovare la famiglia giusta per ogni singolo cucciolo. Ula Bianca: Come vede allevamento da qui a 10 anni? Kiss me Baby Allevamento: In costante crescita a livello numerico di contatti, ma mantenendo comunque sempre validi i principi dell’allevamento che attualmente già seguiamo. Ula Bianca: Quanto è importante l'agenzia Ula Bianca nella vostra azienda? Kiss me Baby Allevamento: A livello social e a livello pubblicitario è importantissima perché ci siamo completamente affidati per far crescere il nostro marchio e per curare le “apparenze” estetiche che sono comunque fondamentali (se seguite come nel nostro caso da un corretto modo di allevare). In questi mesi stiamo collaborando molto bene, trovando tantissima disponibilità in Giorgia, e una professionalità eccellente sia nella creazione del materiale grafico sia nell’analisi dei risultati dei social. Sono convinta che insieme potremo solo crescere. Vieni a conoscere Allevamento Kiss me Baby Instagram: @allevamento.kissmebaby Facebook: @allevamentokissmebaby *Creazione Identità Visiva, Web & Social Media Manager per Ula Bianca Il tuo marchio Scrivici, richiedi una Consulenza o un preventivo. Riscontro in pochi tempo.

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