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L'Islanda attraverso le parole e gli occhi di Jeroen Van Nieuwenhove

L'Islanda, terra di vulcani e natura incontaminata raccontata dal fotografo paesaggista belga che ha trasformato la sua passione in lavoro.


Con un volo di 4 ore dall'italia si arriva facilmente a Reijikjiavik, in Islanda dove vive il personaggio che abbiamo conosciuto per raccontarvi la nostra nuova storia. Jeroen Van Nieuwenhove ha 35 anni e abita in Islanda da qualche anno, è da qui che fa conoscere al mondo i suoi fantastici scatti, fatti di paesaggi, animali ma soprattutto vulcani.


Si, avete capito bene, vulcani! Jeroen ha un attrazione per la lava, per il colore, per la luminosità e per ciò che trasmette la natura attraverso le eruzioni e il cambiamento paesaggistico repentino che regala. Escursionista, fotografo-esploratore, oltre a fotografare, organizza viaggi di gruppo per coloro che vogliono vivere un'avventura fotografando paesaggi mozzafiato.

Jeroen ha ottenuto molti riconoscimenti tra cui :




Affascinati dalle sua storia e dalle sue fotografie abbiamo deciso di intervistarlo.


UB: Ciao, Jeroen. Sono il co fonder di Ula Bianca, un agenzia di marketing e comunicazione e una volta a settimana scrivo un blog su vari argomenti, che vanno dallo sport alla tecnologia passando dall’arte . Ho visto i tuoi lavori su Instagram cosi ho pensato di intervistarti, perché i sono meravigliosi. Congratulazioni…

Jeroen Van Nieuwenhove: Grazie.


UB: Dove hai studiato fotografia?

Jeroen Van Nieuwenhove: Non l'ho studiata, ho imparato tutto quello che so sulla fotografia leggendo libri, facendo molta pratica e anche guardando moltissimi video su YouTube, guardando anche artisti come Nigel Danson, che tralaltro sta insegnando a molte persone. Ma soprattutto ho imparato sul campo, facendo e provando.


UB: Sei nato in Belgio, ma vivi in Islanda.

Jeroen Van Nieuwenhove: Sì, esatto.


UB: Come mai ti sei spostato dalla tua terra?

Jeroen Van Nieuwenhove: è una storia un po' lunga ma nel 2012, ero a capo di un gruppo scout del villaggio in cui vivevo in Belgio. Per la precisione il gruppo di ragazzi piu vecchio, e come dice la tradizione, prima di diventare leader bisogna fare una specie di viaggio internazionale. E siccome quell'anno avevamo un gruppo davvero piccolo e avevamo un tasso di cambio tra l'euro e la corona islandese favorevole abbiamo pensato di visitare l'Islanda, cosa che ho sempre voluto fare.


Questo viaggio ha cambiato qualcosa nel mio modo di pensare, non so davvero come spiegarlo, ma è come se mi fossi perso qui da qualche parte e negli anni successivi sono tornato in Islanda altre volte, per scoprire sempre di più su questo paese.

E poi nel 2015, dopo aver trascorso una vacanza di un mese, ho incontrato la mia compagna e in meno di un anno mi sono trasferito.


Era come se avessi bisogno di fare questo tipo di scelta. Sono andato e ho venduto tutte le mie cose, portando tutto ciò che potevo mettere in una valigia. Non me ne sono mai pentito.


UB: Cosa facevi in Belgio?


Jeroen Van Nieuwenhove: Ho lavorato per nove anni come tecnico informatico in uno studio legale e parallelamente, stavo sperimentando la fotografia.


Inizialmente fotografavo agli eventi, feste, concerti e cose simili. E poi ho iniziato costruire un portfolio nella fotografia paesaggistica, ma fino a due anni fa non erano la mia vera professione.


UB: Ho visto che oltre ad essere un fotografo, sei anche un escursionista, ti serve per avere un immersione totale con quello che vuoi fotografare?

Jeroen Van Nieuwenhove: una parte importante della mia fotografia è attraversare Islanda con le persone e fare conoscere i posti migliori.


Le persone prenotano un viaggio in cui l'unica cosa che conta è scattare foto. Quindi cerco di portarle nei posti giusti e con le condizioni ottimali per poter ottenere il risultato che si aspettano.

Come fotografo è sicuramente un valore aggiunto alla mia attività, perché posso stare a contatto con la natura, e non c’è cosa migliore se vivi un paese del genere.


Il lusso di vivere qui è che non sei vincolato dal tempo del tuo viaggio. Ad esempio, se vieni qui in vacanza e vieni qui per fare foto, sei limitato dal tempo che hai programmato per questo viaggio, ma quando vivi qui, puoi aspettare che le condizioni siano perfette. E poi esci quando il tempo è abbastanza buono.


Anche se ho smesso di dire questo riguardo il tempo, perché è tutto relativo, ciò che è brutto per una persona, può significare bel tempo per un'altra.


UB: Sei uno specialista in eruzioni. Quando la prima?

Jeroen Van Nieuwenhove: Ho fotografato, la mia prima eruzione due anni fa. E prima di allora, avevo molto interesse per le eruzioni, anche se avevo ho provato a fotografarne alcune,


per esempio, nel 2015, abbiamo avuto un'eruzione davvero grande qui in Islanda, il grosso problema è stato che per due volte il tempo era così brutto che non potevi sorvolare la zona, perché questa era un'eruzione davvero grande. In quelle settimane non è stato possibile andarci. Poi tre anni fa è avvenuta un eruzione molto vicina a dove vivo.


È stato come un regalo


Penso che questo sia stato il miglior scenario possibile che avesse potuto capitare, perché era veramente vicino, quindi potevo andarci ogni singolo giorno. Ed era facile avvicinarsi perché non era molto grande. Non era esplosivo, il che significava che potevi stargli accanto. L’unica cosa pericolosa era il gas che veniva dalla lava. Basta prendere le dovute precauzioni.


In Islanda abbiamo molti vulcani davvero esplosivi, che si trovano sotto i ghiacciai, il che significa che quando l’eruzione entra in contatto con il ghiaccio può diventare davvero pericolosa.



UB: Che tipo di preparazione hai bisogno per un progetto del genere?

Jeroen Van Nieuwenhove: La sicurezza è sempre la priorità, innanzitutto è ascoltare gli esperti, che studiano questo tipo di fenomeni ogni giorno.


L’altra cosa veramente importante è che porto sempre con me una maschera antigas quando vado, perché se il vento cambiasse quando sei vicino all'eruzione, i gas tossici inizierebbero a venire verso di te e potrebbe essere molto nocivo. Quindi è bene essere preparati, poi in base al luogo in cui stai andando bisogna preparare il cibo e il vestiario perché qui devi essere preparato per il tempo che cambia ogni cinque minuti.


Prima di questa eruzione ho passato un sacco di tempo a osservare ciò che altre persone avevano fatto prima. quindi ho guardato il tipo di approccio che avrei potuto avere , così sono riuscito a pianificare e ad avere un idea di cosa poteva essere


UB: Eruzioni, paesaggi e cos’altro ti piace fotografare?

Jeroen Van Nieuwenhove: Ho passato molto tempo a fotografare le Highlands nel centro dell'Islanda, sono uno dei posti più remoti in cui puoi andare. Mi piacciono molto i paesaggi. E poi mi piace anche fotografare la fauna selvatica, mi capita regolarmente di fotografare le volpi artiche. Durante l'estate fotografo uccelli, diciamo che la mia fotografia è incentrata sulla natura.


UB: Che attrezzatura dovrebbe avere una persona che vuole cominciare il tuo percorso lavorativo?

Jeroen Van Nieuwenhove: Io ho due fotocamere Canon, e uso solo due obiettivi. Penso che sia molto importante non lasciarsi condizionare dall'attrezzatura che usi, perché sai, per me questa combinazione di due obiettivi funziona, ma conosco alcune persone a cui piace scattare con un’attrezzatura più assortita della mia. Non lo so, trovo che sia una domanda un po' difficile a cui rispondere. Ma quello che penso sia davvero importante è di non lasciarsi condizionare dall'attrezzatura.


Negli anni ho venduto la maggior parte della mia attrezzatura, e quello che ho ora sono solamente due fotocamere e due obiettivi. Il motivo per cui mi limito a questo è perché mi auto costringo a pensare in modo creativo e cercare di fotografare un luogo con l'attrezzatura che ho, non perdo tempo a cercare di capire cosa tirerò fuori dalla schiena e cosa userò.


Senza sprecare tempo cercando di capire cosa userò per fotografare, in un certo senso ho smesso di preoccuparmi tanto di queste cose.


UB: Un consiglio per chi si vuole avvicinare alla fotografia paesaggistica

Jeroen Van Nieuwenhove: Cerco di prendermi il mio tempo per uno scatto ed esplorare un'area, invece di saltare giù dall'auto, scattare una foto e rientrare di corsa all'interno.


Penso, che il miglior consiglio sia tempo non solo in attesa che le condizioni si allineino, ma anche per esplorare l’aerea.


Inoltre cercare di guardare attraverso i propri occhi, invece che attraverso la visione di qualcun altro, allora li crei il tuo stile e crei la tua fotografia.


Non significa che non scatto foto simili a quelle che fanno gli altri, ma penso che si abbia sempre bisogno di sapere lo scatto che si voglia fare, ma c’è anche bisogno di andare in giro e guardare il luogo e cercare di trovare una prospettiva personale.



UB: Le tue foto una volta scattate subiscono modifiche?

Jeroen Van Nieuwenhove: Faccio alcune modifiche, ma stiamo parlando di contrasto, e un po' di luminosità. Ritocco il meno possibile, dato che sto documentando la natura. Sento che è davvero importante rimanere il più fedele possibile a ciò che ho visto. La cosa più estrema che faccio sia probabilmente è rimuovere le macchie di polvere dal filtro obbiettivo.


Voglio mostrare alla gente quello che ho visto non quello che ho immaginato.


UB: Che messaggio vuoi trasmettere attraverso i tuoi scatti?

Jeroen Van Nieuwenhove: Cerco di trasmettere un messaggio in modi diversi, come con la mia fotografia dell' eruzioni, per esempio, voglio mostrare alle persone che si concentrano troppo sul pericolo, quanto sia bella la natura che in quel momento sta modellando il nostro pianeta.


Vorrei anche trasmettere che non c’è bisogno di manipolare le fotografie e i video, per mostrare quanto è bello qualcosa.


Inoltre ricordare le cose belle che ho visto, penso che sia un po' quello che voglio mostrare anche attraverso la mia fotografia, è che la storia dietro qualcosa è davvero importante, anche se a volte può sembrare una storia stupida o una storia molto breve, come andare in montagna, vedere un bellissimo tramonto e immortalarlo.


Quando poi guarderai quella foto, ti torneranno in mente quei momenti.


UB: Nel 2021 il tuo primo libro "New Earth", di cosa parla?

Jeroen Van Nieuwenhove: New Earth è un progetto di passione e sinceramente non era mia intenzione inizialmente pubblicare un libro. Ma uno dei motivi per cui ho iniziato a realizzarlo è perché ho visto l'eruzione sui social media e molte persone stavano facendo le stesse fotografie, cioè stavano fotografando la stessa cosa dalla stessa angolazione, forse anche nello stesso momento , così sono uscito a fotografarla anch'io dal maggior numero di angolazioni possibili.


In pratica ho ricostruito il mio viaggio dal primo all'ultimo giorno dell'eruzione attraverso il processo di pensiero

che ho avuto mentre immortalavo il vulcano.


Non volevo creare un libro di scienza, volevo parlare di com'era essere lì. E di come è stato sperimentare quest’evento, di come ha cambiato il mio modo di pensare, non solo nella mia fotografia ma anche dal punto di vista umano.


Ho cercato di spiegare alla gente come queste belle foto di un vulcano in eruzione siano molto di più di quello che si possa vedere attraverso l'obbiettivo.



UB: Quando sarà la tua prossima escursione?

Jeroen Van Nieuwenhove: tra tre settimane andrò in Groenlandia a fotografare Iceberg e farò da guida al workshop fotografico.



Intervistando Jeroen ho avuto la sensazione che lui vive in simbiosi con la natura e con ciò che fotografa, riuscendo così a tirare fuori dai suoi scatti qualcosa di sbalorditivo.

Esplorare e rimanere a contatto con la natura, conoscendo il paesaggio, solo così si ottiene un risultato eccellente.



L'Islanda è dominata dalla NATURA


Rendendola così un posto unico al mondo dove ghiaccio e fuoco si abbracciano , dando vita a paesaggi pazzeschi, gli stessi che hanno innamorato Jeroen.

Isola vulcanica affacciata al Circolo Polare Artico, ha una popolazione di poco inferiore ai 369 mila abitanti, La capitale è Reykjavík, che conta circa 125 000 abitanti.


Il tempo cambia in continuazione, non si possono fare previsioni a lungo termine. Si pensa all'Islanda come una nazione ghiacciata ma non è proprio così, c'è un clima molto più mite di quello che può far pensare la posizione geografica, questo grazie alla corrente del Golfo che arriva sulle coste sud-occidentali dell'isola portando un po' di calore dai Caraibi.


》Jeroen Van Nieuwenhove


 

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