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NFT come vere e proprie opere d'arte

"In futuro il loro valore sarà molto più alto perchè avranno più prestigio nel mercato digitale e in quello della comunicazione, anche se nell'ultimo anno c'è stata un po' di instabilità."


Così ci racconta l'illustratore digitale e Art Director Álex López, CEO dell'agenzia El Falso 9. Alex è nato in Messico, ma vive in Spagna, dopo una grande carriera nell'agenzie pubblicitarie messicane e spagnole, ha deciso di intraprendere una carriera indipendente creando una propria marca e allacciando collaborazioni con grandi brand ed aziende sportive come Adidas, Puma, SoccerBible e ACF Fiorentina.



Molto rispettato e conosciuto nel mondo dell'arte creativa in Messico e da qualche anno anche in Europa, vincitore di riconoscimenti da parte dei migliori Festival Pubblicitari come Cannes Lions Festival, El Sol di San Sebastian, El Ojo Iberoamérica e Clío Awards, appassionato di sport e in particolar modo di calcio.


Questa sua passione trasformata in lavoro gli ha permesso di lavorare e creare Token digitali, unici e certificati (NFT), vere e proprie opere d'arte non riproducibili con un certificato di proprietà.


Per NFT (Non-Fungible Token) si intende una opera d'arte, un audio o comunque un qualsiasi file digitale che non può essere replicato in alcun modo e che può arrivare ad avere un valore inestimabile.

Artisti contemporanei come Alex, usano la Crypto Art come forma di business moderno, perchè tra le tante cose il cliente può dimostrare il possesso con un vero Smart Contract, cioè un protocollo informatico, che autentifica l'esecuzione del contratto. In questo modo Alex ci racconta la sua storia e il suo lavoro:


UB: Ciao, Alex! Prima di tutto, complimenti per i tuoi progetti, perché sono davvero unici e di grande successo. Vivi in Spagna ma sei messicano, giusto?

AL: Sì, sono messicano ma vivo a Madrid, grazie per il complimento che mi hai appena fatto.












UB: Come mai hai lasciato la tua terra?

AL: In Messico ho lavorato come direttore creativo per alcune agenzie pubblicitarie dopodiché mi hanno offerto un lavoro in Spagna e ho accettato, perchè ho sempre voluto lavorare all'estero. E due anni fa ho aperto un mio marchio d'illustrazione sportiva.


UB: Che differenza hai notato nel mercato delle arti digitali tra Spagna e Messico? O se preferisci tra Europa e Sudamerica?

AL: Nonostante siamo in un mondo globalizzato, lavorare e vivere in Europa mi da una maggiore proiezione con il calcio Europeo, che ancora oggi è il più attraente, ed è tra le competizioni più interessanti da seguire. Inoltre ho una copertura mediatica maggiore con campionati come quello italiano, inglese, spagnolo e riesco a interagire con il clienti in maniera più vicina e diretta. Di conseguenza creo un legame di fiducia più forte rispetto a quello che può essere vivere a migliaia di chilometri di distanza e con altri fusi orari.


Il mercato Americano è molto buono, però il clienti non sono abituati a pagare una cifra adeguata e giusta per l'arte digitale. Un altro fattore sono le strutture dei club, in Europa sono organizzate molto meglio.


UB: A che età hai iniziato ad avvicinarti a questo tipo di arte e perché proprio l'arte digitale? E quando ti sei accorto che poteva diventare un lavoro?

AL: Ho 38 anni e 3 anni fa mi sono posto la classica domanda su quello che veramente volevo fare e su come avviare qualcosa di mio senza dipendere da qualcun altro. Anche perché sono sempre stato immerso nel mondo della creatività per 15 anni, e ho sempre lavorato creando idee per i clienti, di coseguenza un giorno mi sono chiesto, perché non creare idee per qualcosa che mi faccia guadagnare veramente? E così ho iniziato con molta paura ma con molta perseveranza, sapendo che prima o poi il mio lavoro sarebbe piaciuto a qualcuno.



UB: Ho visto che i tuoi progetti ricadono sempre sullo sport soprattuto sul calcio, perchè?

AL: Perché mi è sempre piaciuto, fin da bambino sognavo di fare il calciatore. In Messico il calcio ha un fascino molto grande e io non ero diverso da tutti gli altri bambini in questo senso, e sono sempre stato bravo a disegnare, pensa che dagli 8 ai 15 anni non collezionavo fumetti, ma riviste di calcio di paesi come Inghilterra, Francia e Italia, anche se a quell'età non parlavo altre lingue, le compravo per le immagini e disegnavo quelli che consideravo i miei eroi


Ho ancora molti di quei disegni fatti quando avevo 10 anni.

Poi con il tempo, ho lasciato questa passione, ma sono sempre stato legato al calcio da tifoso e così è arrivato il momento dell'università, ho scelto qualcosa che avesse a che fare con il design e la pubblicità, ho lavorato in agenzie creative e oggi dopo molti anni torno a dedicarmi a me stesso e a quello che ho iniziato all'età di 8 anni.



UB: Hai vinto molti premi artistici, qual è quello che ti ha emozionato di più? E qual è il progetto che hai creato e che ti ha reso più orgoglioso?

AL: Senza dubbio, il Leone di Cannes 2013 è un riconoscimento che premia la creatività più intelligente, la migliore idea e la migliore produzione in molte categorie, ricevuto in un'agenzia pubblicitaria ai tempi del Messico, soprattutto perché all'epoca il Messico non era un Paese che vinceva questo tipo di premi , e penso che sia stato bello, soprattutto per tutte le notti che ho passato a lavorare su quel pezzo, ricordandomi che il successo è effimero, quello che conta è come ci arrivi e quindi attraverso l'intero processo.


Ora molto spesso non considero i premi o i riconoscimenti che sono frutto di progetti con marchi importanti come Adidas o selezionati da alcuni club per lavorare nel loro team, sono diventato meno banale e mi piace di più quando un progetto si connette con qualcuno sui social network e tocca una tasto più emotivo.


UB: Quando un cliente ti contatta, cosa cerca in particolare nella tua arte o nella tua immaginazione?

AL: Voglio pensare di avere uno stile, ma in realtà hanno sempre un'idea generale di ciò che vogliono e io porto la creatività, cosa che spesso apprezzo quando mi danno questa libertà e propongo diverse soluzioni eseguendole nello stile che penso di avere.


UB: I token non fungibili (NFT) sono gli asset digitali più popolari nel mercato dell'arte di oggi e non solo, quello che voglio chiederti è perché alcuni di loro raggiungono prezzi esorbitanti? Perché questo mercato vale così tanto?

AL: Domanda e offerta, si tratta di beni che si immagina possano valere molto in futuro, sono stati concepiti e commercializzati in questo modo ed è così che questa idea si è diffusa. Un po' come la nuova "arte" che, per l'importanza che acquista con il tempo, la ripercussione e lo slancio mediatico, diventa sempre più importante.



Così come succede con le opere d'arte che senza fare paragoni, sono valutate oggi più di prima. Dobbiamo avere fede, con la convinzione che in futuro varranno di più e acquisteranno più prestigio, questa è l'idea con cui le comunità NFT sono stimolate. Hai potuto vedere come il 2020 e il 2021 siano stati anni molto intensi, ma le prime domande sono arrivate quando nel 2022, fattori esterni ne han fatto crollare la credibilità, come ogni progetto anche gli NFT passano attraverso mille difficoltà e avremo modo di vedere se è davvero un momento difficile o se era solo una moda.


UB: Oggi si parla molto di intelligenza artificiale, cosa ne pensi? Pensi che possa danneggiare gli artisti digitali in generale? Può creare danni all'immaginazione umana?

AL: Non credo che sia dannoso, anzi è complementare e rende tutto più facile. Ora con un testo o un paragrafo scritto su un software si possono creare cose che prima non si potevano fare, con la differenza che ci si stufa presto di certe mode. In questo modo tutti gli artisti digitali, che non usano questa tecnologia diventeranno più "speciali" e il nostro lavoro diventerà più importante, saremo come la versione analogica e vintage dell'arte digitale.


UB: Grazie Alex per la disponibilità e per averci raccontato un'po del tuo mondo.

AL: Grazie a te è stato un piacere.


A oggi il mercato delle Crypto Art vale circa 1.9 miliardi di dollari e le opere vendute sono di oltre 3,8 milioni (dati CryptoArt.io).


Uno studio condotto da Research and market dal titolo "Italy NFT Market Intelligence and Future Growth Dynamics Databook", prevede che nei prossimi cinque anni il settore NFT in Italia registrerà un tasso di crescita annuo del 34,6%. ll valore speso per gli NFT potrebbe raggiungere i 3,6 miliardi di dollari entro il 2028. (Fonte: ii Rinascimento della crypto-arte partirà dall'Italia, prevede uno studio/ It.cointelegraph.com)



》EL FALSO 9


 

Ula Bianca - A dream that creates the brand. Connettiamo le persone al mondo digitale e diamo potere all'identità creativa!

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