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Guido Saragnese

La Sentinella delle Dolomiti

Carlo Budel, il rifugista più famoso del Web


Ci sono storie che ti appassionano subito, semplici ma allo stesso tempo eccezionali, questa è una di quelle, per questo motivo abbiamo deciso di intervistare Carlo Budel, originario di Feltre in provincia di Belluno, che dopo vent'anni passato in fabbrica ha deciso di abbracciare la Marmolada, la Regina delle Dolomiti, e diventarne il custode, da qualche anno gestisce il rifugio di Punta Penia a 3343 mt, il più alto delle Dolomiti.


Carlo è il simbolo della semplicità, genuino e sincero, in connessione totale con la montagna e le sue vibrazioni, padrone di una scelta coraggiosa che gli ha cambiato completamente la vita.

ULA BIANCA: Perché ti chiamano la sentinella delle Dolomiti?

CARLO BUDEL: Mi chiamano la sentinella delle dolomiti perché gestisco un rifugio nel punto più alto delle dolomiti, ho fatto anche un libro chiamato proprio "La Sentinella delle Dolomiti" dove puoi trovare tutto a riguardo.


UB: Come ti sei ritrovato a gestire il rifugio di Punta Penia ?

CB: Mi sono ritrovato a gestire punta Penia grazie ad un mio amico (Aurelio), quello che ha il rifugio Castiglioni Marmolada, a Passo Fedaia, ho lavorato dai 16 ai 18 anni con lui, 30 anni fa, poi lui ha comprato il rifugio e mi sono ritrovato a gestirlo.


UB: Ci puoi raccontare come sono le tue giornate al rifugio?

CB: Mi alzo la mattina e accendo il fuoco, preparo le colazioni per quelli che hanno dormito là, e dopo aspetto che arrivi gente, intanto faccio dolci e dopo nel pomeriggio preparo già la cena per chi pernotta, se c'è brutto tempo invece leggo, perchè non c'è niente da fare, se fa tormente di neve, mi porto avanti anche con le pulizie del rifugio.



UB: Che legame hai con la montagna?

CB: Ho un bel legame con la montagna, mi fa stare bene, sto tranquillo, a me piace la pace, infatti anche dove vivo, è una casa isolatissima dal mondo, perché a me piace stare da solo, sono abbastanza solitario.


UB: Hai anche scritto due libri, le montagne che vivo e la sentinella delle Dolomiti. Puoi descriverli brevemente?

CB: I miei due libri, il primo, "La Sentinella delle Dolomiti" parla di me, di tutta la mia vita, da quando sono nato, a come ho fatto ad arrivare su a Punta Penia, invece "Le montagne che vivo", è un libro fotografico, dove racconto la mia vita, esclusivamente attraverso le foto.


I libri sono piaciuti molto e questo mi fa molto piacere.


UB: Che rapporto hai con i social media ? Abbiamo visto che sei molto attivo

CB: Questo inverno coi social sono stato poco attivo perché mi sono voluto un po' isolare, ma da questa primavera ricomincio ad usarli, sono un passatempo perché qua dove vivo non ho tv e quindi uso i social per curiosità, anche su in Marmolada sono senza tv e non voglio nemmeno averla, vedo che tanta gente mi segue e sono molto contento.


UB: Che cambiamento c'è stato al rifugio e diciamo al turismo nelle dolomiti, in generale dopo la pandemia ?

CB: La pandemia in estate non ha cambiato nulla perché i rifugi sono stati aperti come prima, ed il flusso era identico, invece le due stagioni invernali male, perché gli hanno tenuti chiusi, però adesso speriamo che sia tutto finito.



UB: Che consigli daresti per chi volesse raggiungerti e passare del tempo al rifugio con te?

CB: Per quelli che vogliono salire su da me, agli esperti non serve che do consigli, e se non siete esperti dovete prendere una guida alpina, perchè non è facile arrivare fin su, c'è la "normale", per il ghiacciaio dov'è successo quel casino, il crollo del ghiaccio dello scorso anno, che quasi sicuramente anche quest'estate verrà chiusa, perchè ha fatto un inverno tremendo anche quest'anno, sennò c'è la ferrata cresta Ovest, quella è già più facile, c'è bisogno dell'imbrago, del casco e ramponi sempre dietro, perché si trova sempre ghiaccio in Marmolada, questi sono i miei consigli, però tanti preferiscono le guide alpine, per passare un giornata in sicurezza.


UB: Il ricordo più emozionante ti porti dentro da quando hai intrapreso questa esperienza?

CB: 15 settembre 2020, mi sono alzato e ho visto la più bella alba della mia vita, era pieno di nuvole e dov'era uscito il sole, all'altezza della punta dell'Antelao, era libero e tutte queste nuvole sono diventate tutte rosse, se tu vai sulla mia pagina Instagram la vedrai, quest'alba assurda, un altro ricordo bello è quello di Arrigo, che tutti gli anni viene su a festeggiare il suo compleanno che è il 4 di Agosto, il primo anno è partito ed è venuto quando aveva compiuto 87 anni, dopo è venuto per gli 88, 89 e lo scorso anno è stato accompagnato da Massimiliano Ossini, quello di Linea Bianca, gli abbiamo preparato le torte con scritto 90, anche lui è una bellissima persona, mi piace, ho conosciuto un sacco di persone stupende su in Marmolada.


UB: Puoi raccontarci un po' chi è Carlo, la storia, le passioni , il carattere ..

CB: Carlo è una persona.. Carlo è un po' strano, abbastanza solitaria, ho passato l'inverno qua col mio cane e basta, "Paris", il mio cane che amo. Sono molto isolato dalla società, mi piace l'alta montagna, mi piace fare fatica, sudare, perché mi fa stare bene, ho fatto 5 estati in cima alla Marmolada (4 mesi ogni anno), tutto sommato sono una persona normalissima.


Punta Penia é stata costruita dalla guida alpina Giovanni Brunner di Alba di Canazei, alla fine degli anni quaranta, riadattando un presidio militare austriaco della prima guerra mondiale, posto in vetta alla Marmolada, recuperando i materiali portati in quota dai soldati negli anni 1915 – 1917.



》Carlo Budel



 

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